Storie di lucky loser

[tps_title]Vitaliy Sachko[/tps_title]

Atp 500 Vienna, 2020. “Nell’ultimo turno di qualificazioni persi una partita nella quale ero sempre stato in vantaggio. Sia nel secondo che nel terzo set ero avanti di un break e quando persi fui molto triste. L’unica cosa che potevo fare era andare nell’ufficio del supervisor e chiedere se ci fossero delle possibilità. Mi disse che sarei stato il terzo lucky loser perciò le opportunità non erano molte. Tuttavia, avevo l’albergo pagato ancora per una notte, perciò decisi di restare ed aspettare. Il giorno seguente il supervisor mi disse che due lucky loser erano entrati in tabellone e io sarei stato il prossimo. Mi sono detto quindi che forse c’era una chance anche se non ci credevo molto. Quella sera stessa venne da me e mi disse che Nishikori si era ritirato e quindi io ero nel main draw. ‘Impossibile, forse sta scherzando’ pensai, ma poi mi ricordai che i supervisor non scherzano mai con i giocatori. Mi disse che avrei giocato contro Dominic Thiem sul Centrale. Io? Contro Dominic Thiem, il numero tre del mondo? Sto sognando o sta succedendo davvero? Già ero sorpreso di essere entrato nelle qualificazioni, mentre ora avrei addirittura preso parte al main draw, sul centrale. E’ andata più o meno così“.

[tps_title]Ilya Marchenko[/tps_title]

ITF Rivne, 2002 “La mia prima esperienza come lucky loser è stata molti anni fa, quando Jannik Sinner aveva appena imparato a camminare. Avevo 15 anni, ero giovane e acerbo. Era un ITF in Rivne, ero lì da solo senza allenatore né genitori, neppure un criceto. Completamente solo. Avevo perso al secondo turno di qualificazioni e, mentre piangevo nello spogliatoio, qualcuno mi disse che c’era uno spot libero per un lucky loser e, pochi minuti dopo, stavo partecipando al mio primo fortunato sorteggio di sempre. Con grande sorpresa quello spot fu mio. Riuscite a crederci? Ovviamente no, perché è incredibile. Il mio primo main draw a livello ITF, ero addirittura più felice di Vitaliy (Sachko), nonostante non avrei giocato sul centrale contro il numero uno del mondo e non avrei guadagnato 18.000 euro. Si stava facendo tardi ed ero di fretta per tornare in albergo e festeggiare la mia fortuna. Il programma non era ancora uscito ed il supervisor disse che chiunque aveva disputato le qualificazioni non avrebbe giocato il giorno seguente. A quei tempi non ricevevamo il programma online né potevamo controllarlo su Internet, perciò sarebbe arrivato in hotel molto tardi. (Sì, sono tutte scuse per giustificare ciò che accadde dopo). Non controllai il programma e tenni a mente solamente le parole del supervisor. Lo so, errore da principiante. La mattina seguente un allenatore che conoscevo mi chiamò per chiedermi dove diavolo fossi dato che avrei dovuto giocare alle 9 come primo match. Ovviamente quando arrivai lì era troppo tardi e il supervisor mi disse che si riferiva ai qualificati ma non ai lucky loser. Non potei fare nulla, ero molto arrabbiato“.

[tps_title]Sergiy Stakhovsky[/tps_title]

Atp 250 Zagabria, 2008. “Ricordo che nel 2008 essere un lucky loser non era facile quanto oggi. Persi nell’ultimo turno di qualificazioni contro Blaz Kavcic. Ero molto deluso dalla mia prestazione dato che ero convinto che fosse una buona opportunità per qualificarmi e guadagnare qualche soldo. Ero seduto negli spogliatoi quando Giorgio Di Palermo mise la sua mano sulla mia spalla e disse ‘Sei entrato nel main draw come lucky loser dato che Llodra si è ritirato dopo aver perso la finale a Rotterdam’. Sapevo che avrei dovuto giocare contro Ivo e ovviamente c’era l’amaro in bocca per un’eventuale sconfitta. Karlovic stazionava intorno alla Top 20 perciò non mi illusi troppo, lui serviva alla grande. Invece battei Karlovic, e poi anche Troicki, Tipsarevic, Bolelli e Ljubicic in finale. Innanzitutto, questo successo aprì le porte alla mia carriera. Di fatto la mia carriera iniziò grazie alla vittoria di quel titolo e sono grato che ciò sia accaduto. Anche se perdi, non importa il turno – a volte anche perdendo al primo turno di qualificazione è possibile essere un lucky loser – bisogna sfruttare al meglio le proprie opportunità e farlo davvero, perché queste opportunità sono dappertutto. Il mio consiglio per tutti è dare il massimo in ogni situazione, lottaee su ogni singolo punto e in ogni singolo match, perché a volte basta superare un turno nelle qualificazioni per essere un lucky loser e magari vincere il torneo“.

[tps_title]Peter Polansky[/tps_title]

Lucky Loser Grand Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, Us Open), 2019. “L’unico motivo per il quale ciò mi ha cambiato la vita è perché ora tutti sanno chi sono. Per esempio quando vado da Chipotle o da Panera spesso mi dicono ‘Oh guarda, è Polansky, il lucky loser più fortunato del mondo. Oggi mangerai gratis’. Penso che questo sia uno dei maggiori vantaggi di essere il miglior lucky loser. Roger Federer, Rafa Nadal o Novak Djokovic non saranno mai i migliori lucky loser al mondo. Ciò è riservato solamente ad una élite di persone che giocano a tennis, che comprende solo me stesso a dire il vero. Direi quindi che le cose migliori sono mangiare gratis, le persone sanno chi sono, a volte firmo degli autografi ai tornei. Nel complesso però non è cambiato molto, gioco ancora gli stessi tornei e faccio del mio meglio per crescere e andare avanti“.

Peter Polansky

[tps_title]Aslan Karatsev[/tps_title]

Roland Garros, 2020. “Il torneo si disputava nonostante fossero tempi difficili con quarantena, ecc. Dopo aver perso al terzo turno di qualificazioni, tornai negli spogliatoi, feci una doccia e realizzai di avere una grande opportunità di essere un lucky loser dato che c’erano tre spot come lucky loser e il sorteggio comprendeva cinque giocatori. Pensai quindi ‘Qualcosa dovrà succedere lassù, Dio dovrebbe aiutarmi’. Andai dunque diretto nell’ufficio per avere un po’ di fortuna in modo da entrare nel mio primo main draw a livello slam. Il supervisor cominciò quindi a sorteggiare tra i cinque giocatori. Nell’elenco mi era stato assegnato il numero 1, ma dopo un minuto ero l’ultimo dei cinque. Ero stato sorteggiato per ultimo e non facevo parte dei tre giocatori che sarebbero entrati nel main draw. Questa è la mia triste storia“.

Exit mobile version