Wada-gate, tra accuse e rischi concreti

Dopo le tante parole spese per questo pseudo-scandalo in casa WADA, è arrivato il momento di fare il punto della situazione e addentrarci nei risvolti che si potranno avere, anche per quanto riguarda il mondo del tennis

Ormai non fa più notizia, ma vale la pena ripercorrere i passi degli ultimi avvenimenti che hanno visto protagonista la Wada. Il gruppo di hacker russi Fancy Bear’s ha fatto uscire allo scoperto alcuni documenti riservati, che tra gli altri riportavano il nome delle sorelle Williams. Le sostanze a loro associate sono sulla lista nera dell’antidoping, ma a causa di motivi terapeutici era permesso loro l’uso.

LE ACCUSE – Le tre atlete coinvolte, inclusa la ginnasta plurimedagliata Simone Biles, hanno fatto uso di sostanze diverse tra di loro. La medaglia d’oro di Rio ha fatto uso di Metilfenidato, farmaco simile alle amfetamine, ma meno forte. In medicina viene utilizzato per la cura di deficit dell’attenzione e iperattività nei bambini e negli adulti. La 22 volte campionessa Slam, invece, ha assunto Ossicodone e Idromorfone, due oppioidi simili alla morfina, che agiscono sul sistema nervoso centrale. Il loro utilizzo è quello di antidolorifico e analgesico. In più anche altre sostanze sono state accostate all’americana, come Prednisone, Prednisolone e Methylprednisolone. Si tratta di glucocorticoidi, che contrastano infiammazioni e allergie. La sorella maggiore, invece, oltre a Prednisone e Prednisolone, ha fatto uso di Triamcinolone e Formoterolo. Il primo viene somministrato come terapia contro malattie infiammatorie mentre il secondo è un farmaco utilizzato per prevenire l’asma bronchiale e la bronchite cronica.

I RISCHI – Quali sono i rischi che le tre atlete corrono? Praticamente nessuno, visto che i farmaci sono stati assunti sotto prescrizione medica, ampiamente documentata. Per Serena si tratta di “periodi specifici a partire dal 2010” mentre per Venus di “periodi specifici tra il 2010 e il 2013”. Infine per Simone Biles si parla del 2012 e poi durante il Mondiale di ginnastica del 2013. È risaputo che Venus Williams soffra della sindrome di Sjoberg, una malattia autoimmune infiammatoria cronica, mentre Serena in passato ha sofferto di una grave embolia polmonare. Le “giustificazioni” della Biles le ha affidate la stessa atleta al proprio profilo Twitter: “Soffrire di deficit di attenzione e prendere medicine da quando si è bambini non è una cosa per cui vergognarsi e non ho paura che le persone lo vengano a sapere”. Dunque le tre atlete non incorreranno in alcun tipo di sanzione, visto che erano autorizzate ad utilizzare quei farmaci. Semmai la loro privacy violata le rende parte lesa di questa questione.

VENDETTA – Semmai ci si interroga sul motivo che gli hacker russi hanno avuto per scoperchiare questo vaso di Pandora (?). Probabilmente alla luce degli eterni conflitti ideologici stile Guerra Fredda, lo scandalo Sharapova e le polemiche alle ultime olimpiadi sulla squadra russa hanno innescato una sorta di revanche, ma permettetecelo di dire, il tutto si è tramutato in un clamoroso buco nell’acqua. Nel caso di specie della Sharapova, con la russa che ha dichiarato di assumere Meldonium per motivi terapeutici, l’assunzione non era stata concessa formalmente dalla WADA, al contrario delle atlete americane. Ecco spiegato l’arcano.

 

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