Wimbledon, week 1: il resoconto

Ormai il torneo di Wimbledon, probabilmente il più atteso dagli appassionati di tennis, si avvia al giro di boa. Con i risultati di ieri si è infatti conclusa la prima settimana, considerato che la prima domenica è concessa come riposo ai giocatori rimasti in tabellone. Nonostante le partite più attese e di maggiore spessore tecnico si giochino soprattutto nella seconda parte del torneo, nella prima settimana non sono di certo mancate emozioni e colpi di scena.

La partita più clamorosa e mediaticamente più importante è senz’altro quella persa da Rafael Nadal nel secondo turno del torneo. A prevalere è infatti stato Dustin Brown, che con la superficie erbosa pare avere un grande appeal (molti ricorderanno la vittoria contro lo stesso Nadal in quel di Halle durante la scorsa stagione). La poca continuità data dal tedesco a Rafa è stata a suo dire l’arma principale con cui è riuscito a sconfiggerlo. Gioia breve, però, per il giamaicano di nascita. Difatti, come spesso accade agli outsider che sconfiggono il maiorchino, nel turno successivo perde, e lo fa in quattro set da Troicki, che con Rafa aveva un conto in sospeso (vedi Stoccarda 2015).

Le prime due teste di serie del torneo non hanno avuto particolari problemi e approdano agli ottavi di finale come da facile pronostico. Solo Sam Groth riesce a strappare un set a Federer, ma poca roba in confronto alla vittoria finale dello svizzero. Anche i più quotati per l’accesso alla seconda settimana come Berdych e Wawrinka non hanno avuto particolari problemi ad avanzare nel tabellone.

Vasek Pospisil, carnefice di Fabio Fognini, deve ricorrere al quinto set prima di potersi dire qualificato al quarto turno. Il suo avversario James Ward non ha saputo vendicare il tennista di Arma di Taggia, benché avesse il tifo tutta dalla sua parte. Clamorosa uscita di scena per il transalpino Jo Wilfried Tsonga. L’ex top 10 si arrende sotto i colpi arrembanti di Karlovic, che lo estromette in quattro set, dopo aver vinto due dei tre tie-break disputati. L’altro gigante in tabellone, John Isner, ha invece salutato l’All England Club dopo la sconfitta al quinto set contro Marin Cilic, reduce da un’altra maratona, questa volta contro Berankis.

cilic

Nel prossimo turno la wild card Dudka, già esecutore di Zverev e Giraldo, dovrà cercare l’impresa contro il croato. Niente da fare per i tre italiani in tabellone, eliminati in successione al primo, secondo e terzo turno. Rispettivamente Simone Bolelli, Fabio Fognini e ultimo Andreas Seppi. Il tennista bolognese, apparso in una discreta forma ha mollato solo nell’ultimo set del suo match d’esordio contro Kei Nishikori, Il numero 5 del mondo è arrivato stremato a fine partita, rimediando anche un infortunio che l’ha costretto al forfait nel turno successivo.

Il tennista ligure, come anticipato si deve arrendere di fronte a Vasek Pospisil, più per demeriti propri che per meriti dell’avversario. Il tabellone sorteggiato era tutt’altro che impossibile, anche in proiezione dei turni successivi. Infine Seppi, mal visto dalla dea bendata in questa occasione, ha affrontato niente poco di meno che Andy Murray. In questo caso c’è stato poco da fare per l’altoatesino, che comunque è riuscito a strappargli un set. Notevole la vittoria ottenuta al secondo turno contro il giovane talento Borna Coric, dopo una maratona durata complessivamente oltre tre ore e dove Andreas è riuscito a chiudere nettamente il parziale conclusivo.

Buonissima prova di Nick Kyrgios, che nel terzo turno fa fuori il canadese Raonic. L’australiano, che a sua detta è uno dei papabili per la vittoria finale, ha concesso il primo set al tennista del Nuovo Continente, ma alla fine ha messo a segno una straordinaria rimonta che ora lo proietta dunque al turno successivo. Ad attenderlo ci sarà Richard Gasquet, che ha liquidato la pratica Dimitrov in tre soli set, nonostante il bulgaro si trovi a suo agio sulla superficie londinese.

Tra gli ottavi di finale dall’esito più incerto si può annoverare quello tra Murray e Karlovic (i match del croato sono sempre un enigma) e quello tra Pospisil e Troicki, anche se il serbo parte leggermente favorito vista la sua forma attuale e la predilezione per questo tipo di superfici veloci. Gli altri incontri non sembrano essere in discussione e solo un imprevisto può cambiare l’esito dell’incontro.

Di Simone Marasi

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