Australian Open 2015: Il “Flop” delle teste di serie

O è il caldo che abbassa la pressione, oppure qualcuno non era pronto a scendere in campo in quel di Melbourne.

Siamo solo all’inizio della stagione 2015 e già il primo Slam dell’anno si è rivelato un buco nell’acqua per ben 11 teste di serie su 32. Un record che si è verificato poche volte nella storia di un torneo del Grande Slam. Per motivi diversi, sembra che nel tabellone femminile tutto venga lasciato al caso, che nessuna sia in grado di dimostrare con costanza il proprio talento.

Tra le più grandi sorprese è uscita al primo turno la testa di serie numero 5, Ana Ivanovic, che sembra non riesca in alcun modo a dominare i  “mostri interiori”. Dopo un netto 6-1 nel primo set, è stata letteralmente annientata dalla ceca Lucie Hradecka, numero 142 nel Ranking WTA, con un nettissimo 6-3, 6-2.
Ivanovic of Serbia falls during her women's singles match against Hradecka of Czech Republic at the Australian Open 2015 tennis tournament in Melbourne
In un titolo di www.eurosport.yahoo.com si legge “Eliminata ma fantastica nel look” e se ci si sofferma a leggere i commenti, si parla più della sua bellezza che della prestazione in campo.

Siamo abituati a vedere la serba sempre sorridente e a spasso per i social veniamo folgorati dalla bellezza e dall’eleganza che la contraddistingue in campo. Non le manca niente, talento, bellezza e un pizzico di “bella vita”. Sempre che questi elementi non contrastino l’uno con l’altro.
ivanovtwitter
Ma allora perché sembra non riuscire a mantenere un equilibrio mentale, a maggior ragione durante i Major? Cosa non riesce a controllare di se stessa?

La ex numero 1 al mondo (dal 9 giugno al 10 agosto 2008 e dal 18 agosto al 7 settembre dello stesso anno) sembra non aver cambiato registro rispetto alla stagione passata, ma staremo a vedere come agirà dopo la batosta subita.

Delusione anche da parte della 17enne Belinda Bencic( 32), da cui, dopo i quarti di finale raggiunti a US Open 2014, ci si aspettava qualcosa in più. La tedesca Julia Goerges non le ha neanche concesso di entrare in palla, eliminandola già al primo turno con un risultato più che deludente, 6-2, 6-1.

Anche la svizzera rientra in quella categoria di giocatrici che a tratti sembrano essere possibili eredi al trono rosa del tennis, ma che puntualmente si perdono in un “bicchier d’acqua”.

E così via, fuori la testa di serie numero 28 Sabine Lisicki e fuori anche Angelique Kerber(6), Carla Suarez Navarro (17), Svetlana Kuznetsova (27), Anastasia Pavlyuchenkova (23) , Lucie Safarova(16), Andrea Petkovic (13), Jelena Jankovic (15) ed anche la nostra Flavia Pennetta (12).
camilavspennetta
Il derby italiano è riuscito ad aggiudicarselo Camila Giorgi e questo, almeno per il tennis italiano e non solo, non è da considerarsi totalmente negativo. Significa che almeno una volta la storia sta facendo il proprio corso e che finalmente qualche giovane talento si sta facendo strada tra le veterane del circuito.

Siamo sicuri che Flavia avrebbe potuto fare di più, visto i quarti raggiunti l’anno scorso,ma ora potrà rilassarsi insieme al suo Fabio (anche lui eliminato al primo turno da testa di serie numero 16,) passeggiando sulle incantevoli spiagge di Melbourne.

tramonto Tramonto sulla spiaggia di Mordialloc, Melbourne, Australia.

Ad ogni modo, nonostante sia evidente che un dato simile sia a dir poco insolito, ci si dovrebbe chiedere come mai, soprattutto il tennis femminile, risulti così “ballerino”. Anche perché non si parla di una o due giocatrici.

È anche vero che probabilmente questi dati dovrebbero rendere più interessante la categoria femminile perché tutte possono battere tutte. Fatta eccezione della regina indiscussa, Serena Williams, che nonostante alti e bassi, sembra l’unica capace di rimettersi sempre sulla giusta carreggiata.

Da grande sostenitrice del “gentil sesso”, mi domando spesso come mai il tennis maschile sia più seguito e come mai chi segue il tennis femminile sia più interessato a gonnelle e bei visini piuttosto che a un dritto o un rovescio eccezionale. Nel tennis maschile gli schieramenti sono più netti, mentre in quello femminile, come già abbiamo detto prima, sembra essere tutto dettato dal caso, dalla buona o dalla cattiva giornata.

Certo, c’è ancora chi, nel primo turno di questi Australian Open è riuscita a fare bene.

E’ il caso della bella Caroline Wozniacki (tds numero 8 del torneo) che è sembrata in buona forma contro la giovane Taylor Towsend, ed anche di Victoria Azarenka che ha confermato la superiorità, dimostrata già nelle due edizioni precedenti ,nei confronti di Sloane Stephens. Peccato che già al secondo turno le due si troveranno a dover combattere l’una contro l’altra.

Buon inizio anche per la semifinalista dell’edizione 2014 Agnieszka Radwanska, testa di serie numero 6, anche se la strada verso la finale sarà lunga e tortuosa.

2014 Australian Open Previews

A questo punto, viene da chiedersi  se  le altre teste di serie resisteranno al “massacro” o se questo primo Slam dell’anno sarà condannato ad essere un vero e proprio Flop.

A tal proposito, in un articolo di Marco Barbonaglia pubblicato su www.ilsole24ore.com , datato primo luglio 2010, venivano portate alla luce domande e questioni che, a distanza di quasi 5 anni, dovremmo tenere in considerazione, forse ancor più di allora.
“C’era una volta il tennis femminile. Federer si incammina sul viale del tramonto? Nadal deve fare i conti con le ginocchia prima di entrare in campo? Murray e Djokovic non riescono a diventare “grandi”? Pazienza ci consoleremo con le sfide delle loro colleghe…
E invece, no. Perché se il circuito maschile ultimamente ha mostrato qualche acciacco, quello femminile sembra in coma profondo. Il vuoto di potere che si è creato nelle zone alte della classifica si è presto trasformato in un buco nero capace di risucchiare le giocatrici che si affacciano ai primi posti. Sembra sia passata un’eternità dai bei tempi nei quali Mauresmo ed Henin si sfidavano e lottavano con le redivive Williams, cercando di tenere a bada le varie Sharapova e Clijsters.”

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