Australian Open, Kvitova: “l’inizio della mia seconda carriera”, Tiafoe: “Rafael è troppo forte, chapeau”

Ci avviamo ormai verso la conclusione del primo slam stagionale. Tantissima emozione per Petra Kvitova: "dopo l'infortunio non pensavo di poter tornare a questi livelli". Solo complimenti per Nadal da parte di Tiafoe: "impossibile scalfirlo, ha giocato un gran match".

Continua il sorprendente percorso di Danielle Collins, che oggi ha battuto in rimonta Anastasia Pavlyuchenkova per raggiungere la sua prima semifinale slam: “Sto giocando davvero un buon tennis. Ho lavorato sodo e quello che sta accadendo adesso è un’esperienza incredibile. Era la mia prima volta nel main draw qui agli Australian Open, quindi è tutto nuovo per me. Lo scorso anno in questo periodo giocavo un torneo Challenger a Newport Beach (WTA 125k, ndr.), ma penso di essermi adattata bene.
Penso che non essere stata una bambina prodigio o una superstar in giovane età mi abbia reso più umile e mi abbia fatto lavorare ancora di più. Da giovane ero talentuosa e atletica, ma forse non al livello delle altre a 14, 15 o 16 anni. Ho seguito una strada diversa perché non sapevo se sarei davvero riuscita a diventare una tennista professionista. Frequentare il college è stato fondamentale per la mia crescita: mi ha reso più “affamata” in un certo senso, non ero una del tipo “oh, sono sempre stata bravissima”. Non ero così.
Il prossimo ostacolo per Danielle Collins sarà Petra Kvitova, che l’ha superata a Brisbane poche settimane fa: “Ho giocato contro Kvitova un paio di settimane fa, è molto ostica da affrontare perché è mancina. Ho seguito molto la sua carriera, è una grande campionessa, è riuscita a superare molte difficoltà. Il nostro match a Brisbane è stato uno dei miei match migliori in carriera ma non l’ho neanche vinto.” 

Lacrime di gioia, invece, per Petra Kvitova, che dopo il gravissimo incidente alla mano aveva rischiato di porre fine per sempre alla sua carriera: “Quando ero giovane giocavo meglio negli slam che negli altri tornei. Adesso il problema è la troppa voglia di vincere: dopo Wimbledon io e il mio team abbiamo provato di tutto per risolvere il mio blocco negli slam. Anche qui a Melbourne ero molto nervosa, soprattutto al primo turno e nel match contro Anisimova. Ci sono volte in cui sono molto tesa e non riesco a far nulla, ho solo bisogno di fare un buon riscaldamento ed eliminare lo stress in modo da giocare tranquilla sin dal primo punto, così com’è successo oggi. “

Petra ha anche ricordato quello che è stato il momento più brutto della sua carriera, dopo essere stata accoltellata alla mano sinistra: “Quell’anno non ho giocato qui, guardavo le altre mentre giocavano e onestamente non mi sentivo bene, mi mancava tanto giocare.
Subito dopo il match ho pianto perché non riuscivo più ad immaginare me stessa in una semifinale dopo tutto quello che era successo. La chiamo la mia seconda carriera, quindi questa è la mia prima semifinale slam della mia seconda carriera. C’è voluto del tempo.”
Grazie al traguardo raggiunto e all’eliminazione ai quarti di Simona Halep, la tennista ceca è virtualmente numero uno al mondo: “In realtà è la prima volta che ne sento parlare. Onestamente non mi interessa, sono ancora in gara nel torneo, in uno slam. Non c’è tempo per pensare ad altro adesso, la semifinale è tutto ciò che conta. ” 

nadal

Senza concedere alcun set, Rafael Nadal approda in semifinale agli Australian Open, dove affronterà Stefanos Tsitsipas: “Sono venuto qui con sensazioni positive. Ho fatto molte cose buone prima dell’inizio del torneo, ma dopo devi metterti alla prova e vincere partite, e non è facile se non hai giocato per un po’. Essere in semifinale per me è speciale perché significa che ho iniziato di nuovo bene la stagione.
Stefanos è uno dei migliori al mondo, per arrivare in finale devo giocare il mio miglior tennis ed è quello che cercherò di fare. 

Si ferma ai quarti di finale l’incredibile corsa di Frances Tiafoe“È stata dura, decisamente dura. Lui è un grande giocatore, la palla rimbalza tantissimo e il campo era molto lento. Mi sembrava di colpire la palla troppo in anticipo, per un attimo poi ho mantenuto un ritmo decente ma lui è troppo forte e in queste situazioni si trovava a suo agio. Quando giochi con un ragazzo così forte non riesci nemmeno a mettergli pressione addosso. Lui ha difeso alla grande, facendomi giocare sempre una palla in più: lo fa da non so quanti anni, chapeau, ha giocato davvero un gran match.” 

Sempre più incredulo anche Tsitsipas, che ha raggiunto la sua prima semifinale slam: “Sto vivendo il sogno per cui ho lavorato a lungo. Sono emozionato ma non troppo perché so di aver lavorato tanto per raggiungere questo obiettivo.”

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