2) ROGER FEDERER
Nessuno nel 2017 credeva che Roger Federer, lontano dai campi da sei mesi abbondanti, potesse trionfare a Melbourne al primo torneo disputato dopo il lungo stop e ancor meno si pensava che, nel 2018, avrebbe messo a segno una storica doppietta che, oltre a regalargli il titolo, gli avrebbe fruttato il ventesimo slam della carriera, record assoluto a livello maschile. Quest’anno le incognite sono tante, perché la seconda parte del 2018 non è stata florida per il maestro di Basilea che ha perso due finali su tre giocate nel circuito ATP e a Wimbledon ha ceduto, sulla lunga distanza, in modo quasi assurdo a Kevin Anderson e non sorte migliore gli è stata riservata agli US Open al cospetto di John Millman, momento in cui lo svizzero ha abbandonato il campo a corto di fiato e gambe. Recentemente, alla Hopman Cup, Roger si è presentato in buona forma, sfoderando prestazioni interessanti e l’umore è parso in sintonia con la forma fisica. Il terzo Australian Open di fila sarebbe un’impresa (l’ennesima) grandiosa per lui, alla soglia di quasi 38 anni. Ma per inanellarlo Federer avrà bisogno di due fattori fondamentali: la totale assenza di acciacchi e un buon girone che lo porti a non spendere troppe energie nei turni iniziali.