5) MARIN CILIC
Il 2018 è stata una stagione altalenante per il croato di Zagabria, iniziata benissimo con la finale conquistata agli Australian Open e conclusasi alla grande con la vittoria della Coppa Davis (formato old style) a Lille. Nel mezzo, però, Marin Cilic ha espresso ottime prestazioni, come al torneo del Queen’s, accompagnate da sconfitte inaccettabili, come quella rimediata a Wimbledon contro Guido Pella, partita nella quale era avanti due set a zero, con tanto di match point nel quarto. Il campione degli US Open 2014 è chiamato ora a difendere una finale prestigiosa, oltre che un bottino di punti considerevole (1300). Se Cilic, come purtroppo spesso gli accade, dovesse cadere vittima della tensione e della pressione e dovesse uscire prematuramente dallo slam australiano, metterebbe a rischio anche la permanenza in top ten, qualora Anderson e Khachanov dovessero ottenere risultati ragguardevoli. Ma il cemento di Flinders Park è il luogo ideale per sfoderare il proprio repertorio fatto di servizi potenti e accelerazioni devastanti. Ergo se la testa reggerà, il buon Marin potrà arrivare lontano, lui che è alla ricerca del secondo titolo slam da quasi due anni.