Circus Preview: Djokovic e Murray, storia di un inseguimento senza fine

Chissà se siete abbastanza stagionati per ricordare le avventure di Beep Beep e del suo inconcludente nemico, alias Will Coyote. Così come nell’intramontabile cartone animato della Warner Bros, in cui lo scapestrato lupacchiotto inanellava seriali frustrazioni, nel vano tentativo di accalappiare lo sgusciante struzzo, anche i protagonisti della finale di domani sono interpreti delle medesime dinamiche: Djokovic nella parte dell’irridente fuggiasco, Murray in quella del collerico inseguitore.

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Il serbo e lo scozzese, al di là delle facezie, tornano ad affrontarsi in una finale Slam, a 12 mesi esatti dall’ultimo episodio della saga. L’atto conclusivo dell’Australian Open sarà infatti la replica, auspicabilmente in tono maggiore, dell’ultima finale disputata a Melbourne. Più che un Deja-vù, quella tra Novak ed Andy rappresenterà una consolidata consuetudine del primo Slam stagionale. Con quella di domani, infatti, i due si sfideranno per la quarta volta nella finale del torneo australiano. Nei tre precedenti è sempre stato il belgradese ad aggiudicarsi il trofeo, al termine di altrettanti match accomunati dall’estrema lunghezza, dalla specularità dei rispettivi stili di gioco, oltre che dai rimpianti accumulati dal campione olimpico.

Murray giunge a questo appuntamento con un giorno di riposo in meno rispetto al serbo, a cui si sommano le quasi otto ore di gioco spese negli ultimi due match. Nella semifinale che lo vedeva opposto a Milos Raonic, Andy ha faticato non poco ad arginare l’impeto del canadese, trovandosi sotto due set a uno, prima che un provvidenziale problema all’adduttore dell’avversario ne facilitasse la rimonta.

Djokovic presenzierà alla quinta finale Slam consecutiva, con l’obiettivo di conquistare il sesto Australian Open della carriera. La prima testa di serie, dopo le agoniche traversie vissute nel match contro Gilles Simon, ha pensato bene di esonerare la scialba controfigura comparsa nel match contro Gillou, riproponendo, con Nishikori e Federer, la boria dei tempi d’oro. Nonostante le scoraggianti premesse, però, siamo convinti che quella di domani sarà una finale assai equilibrata, in cui la tenuta mentale dello scozzese giocherà un ruolo decisivo. E se per una volta fosse proprio il coyote britannico a buggerare l’imprendibile pennuto serbo?

AUSTRALIAN OPEN

A partire dalle h 09.30 italiane

N.Djokovic- A.Murray

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