Circus Preview: Murray vs Raonic, tutto il resto è gioia

Stamane, nel corso di una delle nostre molteplici crisi mistiche, giunta a seguito dell’ennesima nottata di sonno sacrificata, siamo stati lambiti da un fuggevole riflusso sentimentale. In quei brevi ma indelebili istanti abbiamo pensato a voi, dolcissime metà, ripercorrendo i momenti cruciali che hanno contribuito a plasmare il nostro idillio amoroso. Ci sono tornate in mente tutte le cronache di Challenger clandestini elargitevi, il più delle volte inventate di sana pianta, al solo fine di regalarvi un sogno che vi preservasse dalle mortificanti miserie della realtà. Abbiamo ripensato alle monografie dedicate ai più sordidi protagonisti del microcosmo tennistico, edulcorate ed infiocchettate così bene da farvi simpatizzare anche per i più ributtanti residui organici del circuito. Tutto ciò ha cementato, giorno dopo giorno, il nostro fidanzamento tennistico, oltre ad aver ampliato i confini del comune amore per il gioco. Oggi però, consorti adorati, per la prima volta temiamo di non essere in grado di tener fede al nostro patto matrimoniale. Oggi l’attualità ci costringe a fare i conti con i nostri limiti, con la nostra morale e il nostro amor proprio: per farla breve, oggi dovremmo cercare di rendere appetibile la semifinale tra Andy Murray e Milos Raonic.

raonic ao 2

Quella di domani sarà un’autentica prova di maturità per il canadese, tornato ad alti livelli dopo un’annata parca di gratificazioni. Raonic, dopo l’operazione al nervo del piede, ha messo in discussione buona parte delle proprie certezze tennistiche. Il canadese ha così capitalizzato i lunghi mesi di inattività, arricchendo la gamma di opzioni nel suo gioco. Se prima Raonic si contentava dei risultati prodotti dalla combinazione servizio-dritto, ora il numero 14 sembra aver preso coscienza dei limiti derivanti da un tale eccesso di pigrizia. Milos, sollecitato dai consigli del prezioso Riccardo Piatti, aggredisce la rete appena ne ha l’occasione, con risultati assai incoraggianti.

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Il canadese giunge a questa semifinale dopo essersi misurato con un variegato campionario dei più disparati stili di gioco. Dopo aver avuto la meglio sul decano dei regolaristi (Tommy Robredo), Raonic ha poi dovuto fare i conti con la forza bruta di Stan Wawrinka, chiudendo il variegato trittitco con il situazionista transpalpino Monfils. La versatilità dimostrata dal nordamaericano costituisce una robusta credenziale per tener testa anche al più quotato scozzese.

Murray giunge al penultimo atto dello Slam oceanico ancora digiuno di avversari probanti. Paradossalmente i maggiori grattacapi gli sono giunti dal versante extratennistico. Andy, infatti, ha principiato la campagna australe con il rovello derivante dall’imminente nascita del primogenito. Il numero 2 del mondo aveva dichiarato a più riprese che, in caso di repentina rottura delle acque della consorte, avrebbe fatto immediatamente ritorno nel Regno Unito. Un’eventualità che sembra sempre più remota, grazie alla strenua resistenza uterina dell’eroica Kim Sears.

Al di là dei risvolti da rotocalco rosa, la sfida in programma domattina potrebbe offrirci cinque set di modesti contenuti tecnici, caratterizzati da un prevedibile canovaccio: Raonic all’ostinata ricerca della soluzione vincente, con tutti i rischi che ciò comporta, e un Murray pronto ad incassare gli eventuali gratuiti, stuzzicando il canadese sul proprio rovescio e sottoponendolo a strategici slice, volti a scombinare i rigidi schemi del rivale. 

AUSTRALIAN OPEN

Non prima delle h 09.30 italiane

A.Murray- M.Raonic

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