I due volti di Fabio Fognini

Fabio Fognini, dopo essersi imposto nella giornata di ieri contro il gigante Opelka al supertiebreak del quinto set, avendo rimontato 2 set di svantaggio, si ripete ancora una volta contro l’australiano Jordan Thompson (Atp 66) con un’unica differenza: questa volta è stato Fabio a subire la rimonta di 2 set, salvo però imporsi nuovamente al tiebreak del quinto per 10 punti a 4. Fognini è dovuto restare in campo oltre 4 ore, che si sommano alle 3 ore e mezza di ieri. Dopodomani, affronterà un avversario ancora più ostico, quale è Guido Pella (Atp 25), il quale a differenza di Fabio, ha impiegato circa la metà del tempo in cui il ligure è stato in campo, perdendo un solo set contro il francse Barrere. Se la rimonta dell’italiano di ieri, era considerata giustificabile, dato il servizio imprendibile di Opelka, oggi Fabio non è riuscito a chiuderla velocemente, nonostante fosse in vantaggio di 2 set a 0. Anzi, visti il terzo e il quarto set, sembrava addirittura che l’aussie Thompson potesse avere la meglio nel quinto: per questo a Fognini deve essere riconosciuto il merito di essere rimasto concentrato nel quinto set e aver portato a casa una partita che gli stava sfuggendo di mano. Tuttavia necessita una riflessione: perché anche oggi Fabio è dovuto giungere al quinto? La sensazione è che Fognini sia molto più forte e dotato di Thompson, perciò era lecito aspettarsi che Fabio l’avrebbe chiusa subito, in tre set. Forse è questo il motivo principale per cui il ligure vanta, nonostante il suo palese talento, soltanto un quarto di finale a livello Slam (Rolland Garros 2011): perché vi sia un salto di qualità, è lecito attendersi che Fognini non sprechi troppe energie al meglio dei 5 set, nei primi due turni, dal momento che, andando avanti, gli avversari salgono di livello. Infatti oggi a fine partita, durante l’intervista, Fognini è stato molto ironico con i tifosi australiani: “Scusate se vi ho fatto fare tardi…. Penso che vincere così sia più dolce che vincere in 3 set. Ho avuto 75 match points. Mi dispiace ragazzi, so che facevate il tifo per l’altro”. In conferenza stampa, Fabio zoppicava vistosamente a causa della caviglia destra che lo tormenta da molto tempo: per cui, bisognerà capire come si sentirà domani in vista del match contro Guido Pella. Senza dimenticare le condizioni della mano destra di Fabio, che si è procurato vistose ferite a forza di tirare pugni alla racchetta.

In più, la vittoria di ieri contro l’americano Opelka ha visto protagonosta in maniera negativa lo stesso Fognini, il quale, dopo aver ricevuto penalty point per raquet abuse, si è scagliato ingiustamente contro l’arbitro Bernardes, dicendogli in italiano: Fai pena, ho solo fatto così con la racchetta. Non puoi parlare, stai zitto, l’ho fatto due volte. Poi hai capito perché non ti voglio più vedere? Non mi metti tranquillità, non puoi darmi la penalità nel quinto set. Non ti ho mandato aff…….. Per quelloi non voglio stare con te, non mi dai sicurezza, non mi piaci. Io ho già i ca… miei, in più vedo te sulla sedia e sbrocco perché non sei all’altezza.” Parole sicuramente non gravi al punto da scattare una sanzione, ma che mettono in luce come Fabio non sia tranquillo in campo.

Per cui, condizioni fisiche permettendo, il vero salto di qualità che può fare Fognini in questa parte finale della sua carriera è chiudere velocemente match nettamente alla sua portata, evitando quinti set inutili, perché, come rischia di capitargli dopodomani, altrimenti è costretto a presentarsi nei turni successivi in uno stato fisico precario, che non gli consente di raggiungere risultati adeguati al suo straordinario talento. La notte porterà consiglio al tennista di Arma di Taggia, in vista del match contro Pella, un avversario duro da affrontare: alcuni anni fa, Fognini fu capace di rimontare all’argentino (caso strano!!!) due set di svantaggio in un match di coppa Davis, giocato in Argentina. Tuttavia, le condizioni fisiche di Fognini inducono a pensare che perché Fabio vinca, debba chiudere il match il prima possibile.

Donato Marrese

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