Parla la Errani sul caso spinoso dei ritiri post-draw in Australia

La tennista azzurra parla dello spinoso caso dei ritiri post-draw avvenuti nelle ultime settimane, con un occhio agli spettatori ed alle organizzazioni

Sono passate appena due settimane dall’inizio della stagione tennistica e ancora di pace per le primissime del circuito WTA non ce n’è neanche l’ombra. Prima Brisbane e poi Sydney, prime due chiamate alle armi di questo 2016, in forma di WTA Premier di indubbio valore ma nel contempo forse troppo prossimi all’attesissimo primo Slam della stagione, gli Australian Open di Melbourne che di fatto rappresentano il vertice massimo della kermesse australiana.

L’incognita, che potrebbe essere rappresentata dalla preparazione della off-season o dall’approccio al match delle contendenti, ancora una volta si allontana dal terreno di gioco e finisce sui social network come principale argomento della vigilia, con molti dubbi ed altrettanti malumori registrati all’interno del circus.

Dopo i forfait di Simona Halep e Maria Sharapova a Brisbane, comunicati precisamente tra il sorteggio del main draw ed il primo match, ad allungare la lista delle assenti eccellenti al via di un Premier sono Petra Kvitova, Angelique Kerber e Agnieszka Radwanska, con le prime due costrette ad issare bandiera bianca a causa di un virus intestinale e la tennista polacca impossibilitata a giocare a causa di un infortunio ad una gamba.

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato l’azzurra Sara Errani, attualmente al N.19 del mondo e già qualificata per i quarti di finale del torneo di Sydney dopo aver sconfitto in serie la spagnola Carla Suarez Navarro e la serba Jelena Jankovic con due prove davvero convincenti nonostante il caldo torrido fatto registrare in questi giorni nella città australiana.

Tweets Errani

 

L’emiliana ha commentato i ritiri di Halep e Sharapova con un tweet, non specificando comunque il destinatario della polemica, vista la tempistica che le ha impedito di entrare di diritto tra le teste di serie: il messaggio, che potrebbe essere preso come un semplice sfogo a seguito di un danno personale visto quello che sarebbe poi stato tutto un altro sorteggio, ha invece evidenziato un problema che si riflette sull’organizzazione stessa del torneo e sugli spettatori paganti, costretti ad assistere a match totalmente diversi da quelli che sarebbero dovuti essere con tutte le giocatrici top presentate come teste di serie.

Una questione spinosa e comunque che merita l’attenzione dei media e delle federazioni professionistiche, con la stessa Errani che ha evidenziato in una recente intervista le motivazioni del suo sfogo e le soluzioni che adotterebbe per garantire equità a pubblico e organizzazione.

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Penso che la WTA debba trovare una soluzione riguardo questa particolare situazione. Penso che noi giocatrici dobbiamo avere più rispetto per le organizzazioni dei tornei e anche per gli spettatori che pagano per vederci giocare. Può capitare di infortunarsi essendo atleti professionisti, può capitare in ogni momento e ne sono cosciente, però non può accadere sempre, e a tal riguardo devono essere prese delle contromisure. Non è facile giocare tutte le settimane, e questo vale per ogni giocatore nel Tour, e proprio per questo penso che insieme la WTA ed i giocatori debbano parlare per trovare una soluzione condivisa.”

Oltre alla possibilità di infortuni, la problematica scaturisce sicuramente anche dalle tempistiche di tali ritiri:”Personalmente cerco sempre di valutare la situazione prima del sorteggio, ed è questo che fa la differenza. Ho giocato con la febbre o con svariati problemi fisici nella mia carriera, e lo faccio tutt’oggi. Come me lo fanno tanti altri, e penso sia normale soprattutto perché si parla di sport.”

Non sei mai al 100%, però puoi sicuramente preoccuparti per questi aspetti, e spesso sai prima del sorteggio se sei in grado di giocare o no a differenza di altra volte. Penso che sia giusto pensare alle persone che ammirano il nostro sport e per chi organizza i tornei a cui partecipiamo. Questo non va a discapito di un solo singolo tabellone, ma ogni manifestazione a vari livelli, per cui penso che una soluzione vada trovata con il dialogo tra federazione e giocatori.”

Restano sempre gli stessi dubbi, ma il problema evidenziato dalla Errani va gestito nel miglior modo possibile, cercando di ridurre i sospetti sugli infortuni anche magari facendo leva sul buon senso di chi concepisce il tennis come uno sport per chi guarda, fatto di spettacolo e di telecamere ma anche di integrità e professionalità sotto tutti i punti di vista.

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