Beachtennis III. Tennis Circus intervista Michele Cappelletti

Come tutti gli sport “giovani” anche il beachtennis sta vivendo il fenomeno del passaggio generazionale. Fenomeno che, presumibilmente, diventerà sempre più evidente nel giro di alcuni anni. Esiste infatti una generazione di adolescenti che ha incontrato il beachtennis come sport professionistico fin dalla tenera età, e da allora non l’ha più abbandonato. Basta assistere ad un match della categoria “Under” (o peggio, giocarci contro da umile dilettante!) per rendersi conto che il livello medio si sta alzando velocemente, e che si tratta di un presupposto essenziale alla crescita del movimento beachtennistico futuro. Ciò premesso, in questa nostra terza puntata abbiamo il piacere di ospitare un fulgido esempio di giocatore di “seconda generazione”, giovanissimo ma già ai vertici della classifica mondiale: il cesenate, classe 1992, Michele Cappelletti, attuale N 4 del mondo. Considerato già da alcuni anni una delle stelle emergenti del beachtennis internazionale, Michele si distingue per il gioco pulito, veloce ed estremamente potente, coadiuvato anche dai suoi 191 cm di statura e da un servizio devastante, che nel 2012  e nel 2013 gli è valso il Premio AGB Miglior Servizio. Anche se accumula successi fin da quando era “junior” (Campione del Mondo Under 16 IFBT 2008, Campione Italiano IFBT in Notturna 2009), gli ultimi due anni lo hanno consacrato come professionista affermato e giocatore competitivo ai massimi livelli internazionali, grazie a vittorie e piazzamenti nei Major più importanti del circuito ITF: Vincitore Torneo Città di Cervia 2012, Vincitore ITF New York 2012, Vincitore ITF Bermuda 2012, Finalista Campionato Europeo ITF 2012, Vincitore ITF Mauritius 2013, Campione Italiano FIT 2013, Finalista Campionato Europeo ITF 2013, Finalista Campionato del Mondo ITF 2013… solo per dare un’idea.

Il suo attuale compagno è il cesenate, classe 1990, Luca Carli , e il suo attuale sponsor tecnico e di abbigliamento è Vision Rakkettone. Ringraziamo Michele per la sua grande disponibilità e cortesia, con l’auspicio che l’anno appena iniziato sia ricco di risultati positivi!

Essendo tuo padre un maestro di beachtennis, tu sei un po’ “figlio d’arte”….

Sì mi ritengo assolutamente un figlio d’arte. Mio padre credo sia stata la prima persona in Italia ad iniziare a insegnare beachtennis, e quindi questo mi ha aiutato tantissimo per stimolarmi a iniziare a giocare. Devo ringraziare lui se ora sono diventato un giocatore di un certo livello, perché mi ha sempre sostenuto e ha sempre creduto in me e nelle mie qualità.

Erano gli anni del dominio della coppia  (Mingozzi-Marighella, ndA), e tu un adolescente che iniziava la propria carriera da professionista, suggestioni o episodi particolari che conservi di quel periodo da “spettatore”?

Sicuramente un episodio in particolare che mi viene in mente è il ricordo di quando, ogni tanto, mi capitava di andare a fare una partita di allenamento a Marina di Ravenna e avevo l’onore di poter giocare con Mingo (Alex Mingozzi) e Teo (Matteo Marighella). Mi ricordo benissimo che quando giocavamo avevo la sensazione che la loro palla andasse veramente fortissimo e dentro di me credevo che non avrei mai potuto raggiungere dei livelli di gioco così alti! Ma per fortuna mi sono dovuto ricredere col tempo. Un altro ricordo è quando guardavo i match tra Mingo e Teo e Calbo (Alessandro Calbucci) e Gambi (Nicola Gambi), al tempo Nicola era il mio coach e rimanevo sempre estasiato quando vedevo i loro match, perché comunque erano i miei idoli!

Ci puoi raccontare un pò la tua fase iniziale da giocatore “junior”, le prime partite davanti al pubblico, i primi tornei vinti…

Senza dubbio i miei inizi da junior sono stati importantissimi nella mia crescita. Ho iniziato a giocare la mia prima stagione con Claudio Amboni, un bravissimo giocatore di Ravenna con cui abbiamo ottenuto buoni risultati fin da subito. L’anno successivo ho giocato con Fabio Tarlazzi, un altro giovane come me con cui ho iniziato a farmi conoscere per qualche “scalpo” che siamo riusciti a fare con i top team di quel periodo in IFBT (circuito parallelo a quello ITF, ndA). Quell’anno ho anche ottenuto la mia prima vittoria in un Open, al torneo di Piazza Saffi (Campionati Italiani IFBT in Notturna, Forlì, ndA). Quella è stata la mia prima vittoria di un certo livello e per questo ringrazierò sempre Fabio che in quel torneo giocò divinamente. Dall’anno dopo ho iniziato a giocare con Luca Carli, il mio attuale socio, con cui mi appresto a giocare la mia ormai sesta stagione insieme. Da quando è nato il nostro sodalizio sono iniziati ad arrivare in successione grandi risultati.

Da professionista: la vittoria più entusiasmante, la sconfitta più dolorosa

Di sicuro da professionista la vittoria più importante è stata quella al torneo del Bagno Delfino (Torneo ITF Città di Cervia, ndA) nel 2012, mentre la sconfitta più dolorosa è stata sempre al Delfino nella Finale dei Campionati Mondiali 2013.

Secondo gli esperti il tuo colpo migliore è il servizio. Confermi?

Sì, ritengo il mio servizio il mio colpo più forte, anche se allo stesso modo ritengo che anche lo smash (soprattutto in arretramento) sia il colpo in cui riesco a dare il meglio di me.

Secondo te il BT sta cambiando a livello tecnico e tattico? E se sì, dove sta andando?

Sì, il beachtennis penso sia cambiato tantissimo negli ultimi anni, in particolare penso che sia diventato uno sport, a livello maschile, molto più fisico: la palla viaggia molto più forte perché ora in tanti tra i top player ci alleniamo da veri professionisti, facendo preparazione sia fisica che tecnica, e di conseguenza questa preparazione si vede nel gioco, perché appunto la velocità di palla è aumentata tanto, essendo tutti molto preparati sia fisicamente che tecnicamente. Anche a livello tattico ci sono tante cose nuove e diverse, nuove tattiche di gioco che con gli anni tutti stiamo iniziando a scoprire e ad adoperare.

Progetti e obiettivi per questo 2014

I progetti per questo anno sono di continuare a vincere tanti titoli sul campo come giocatori, e di crescere come maestri all’interno della scuola per cui lavoriamo (la BTS di Paolo Tazzari).

Un consiglio a chi vuole approcciarsi al BT

Non mi sento di dare un consiglio in particolare ma invito tutti a provare assolutamente a giocare! Se lo farete non smetterete più! Ve lo assicuro, perché il beachtennis è uno dei pochi sport al mondo che ti dà la possibilità di divertirti fin da subito anche se non hai tenuto mai una racchetta in mano, a livello di principianti è molto semplice e intuitivo e quindi si può divertire allo stesso modo un bambino di 10 anni come la sua mamma di 40 anni. Ovviamente una volta che entri nell’aspetto agonistico tutto cambia e diventa uno sport complesso con mille sfaccettature, ma questo è un altro discorso…

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