Come Del Potro è tornato un pretendente ad un titolo Slam

Argento olimpico, Coppa Davis e premio  Atp Comaback Player of the Year, Juan Martin Del Potro è stato sicuramente l’uomo dell’anno di questa stagione 2016, anche più di Andy Murray che da Wimbledon è stato il giocatore più in forma.

L’argentino gli ruba il palcoscenico grazie, se così si può dire, al calvario che ha dovuto precedentemente superare, quando non si sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a tornare a giocare a tennis, che ha reso il suo ritorno ancora più magico.

Dritto potente, buon gioco di gambe nonostante la statura, simpatico a tutti, dopo quel UsOpen del 2009 vinto ai danni di Roger Federer sembrava destinato a grandi cose, ma un duplice infortunio ai polsi gli ha ostacolato i piani minando la carriera di colui che sembrava uno splendido guastafeste degli allora Fab Four.

 

LA GIOIA DI TORNARE – Agli UsOpen di quest’anno è uscito ai quarti di finale contro Stan Wawrinka, vincitore del torneo, ma negli occhi di tutti è rimasto quel momento in cui la folla era tutta per lui, con il giocatore che non è riuscito a trattenere le lacrime dall’emozione.

“E’ difficile da descrivere a parole, puoi perder l’incontro ma non dimenticare questo. Sono così orgoglioso di ricevere questo dalla folla dopo gli sforzi fatti per tornare a giocare a tennis, mi hanno fatto felice nonostante la sconfitta.”Queste le sue parole al termine del match.

La sua rinascita sembra completata, serve bene, il diritto è potente, e riesce a giocare con continuità anche il rovescio e, molto importante, non sente dolore.

A 28 anni, senza il timore di affrontare i vari Djokovic, Murray, Wawrinka, Federer e Nadal, con l’esperienza accumulata può davvero tornare ad essere una presenza importante nel tour.

MINA VAGANTE- Attualment[fncvideo id=]e l’argentino è numero 38 in classifica, e ai prossimi Australian Open potrà essere un serio problema, caldo permettendo, per i big del tabellone che sicuramente non saranno contenti di trovarselo sulla loro strada nei primi turni, vista la voglia di riscatto del giocatore di Tandil.

Il suo gioco si adatta perfettamente al veloce e se fisicamente regge, non è un tipo che si arrende facilmente, chiedere a Cilic nella recente finale di Davis o a Murray costretto a Rio a 4 durissime ore di match.

Sulla carta si preannuncia un 2017 ricco di duelli interessanti e con Del Potro in campo, dall’esito mai scontato.

 

 

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