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Djokovic: “Il record di prize money? Non mi interessa. Se penso a chi guadagna 200 euro al mese…”

La corsa di Novak Djokovic verso il Roland Garros non è ancora finita, ma il serbo ha già conquistato un importante traguardo. Ieri, infatti, con la vittoria agli ottavi di finale contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, il n. 1 del mondo ha superato i 100 milioni di dollari di prize money conquistati in carriera. Circa tre mesi fa, il serbo – superando Roger Federer, a quota 98 milioni – era diventato il tennista che ha guadagnato più denaro in carriera in assoluto: una somma che ovviamente esclude i lauti guadagni annuali delle sponsorizzazioni.

“IL DENARO NON E’ LA PRIORITA'” – In conferenza stampa Novak ha avuto modo di parlare del suo nuovo record, chiarendo che non gliene importa nulla: “I soldi non significano nulla per me, non gioco per questo. Certo, la qualità del mio tenore di vita è migliore, ma nulla più”. Secondo il campione di Belgrado, i media non dovrebbero parlare troppo di montepremi: “Non mi interessa e non mi piace che si parli così tanto di prize money. I media mi mettono quasi in cattiva luce quando parlano di quanto ho vinto in carriera, lo sport professionistico non dovrebbe essere giocato per soldi. Il successo viene presentato attraverso il denaro e il potere, ma non dovrebbe essere così. Sono totalmente contrario a questa visione della società, ho un punto di vista e dei valori completamente diversi”.

“LO SPORT E’ BUSINESS” – Secondo Novak i soldi non dovrebbero mai essere un fine, ma una conseguenza di qualcos’altro: “Il denaro è una conseguenza, senza dubbio positiva, di passione e dedizione per lo sport e del proprio successo. Figurati se mi metto a parlare di soldi, quando in media oggi in Serbia si guadagna 200-300 euro al mese. Cosa sarei se lo facessi? Non voglio sembrare quello che non sono, troppo modesto o cose del genere”. Djokovic è convinto che il mondo dello sport dovrebbe ritrovare i suoi veri valori: “E’ triste che nello sport ci siano così tante tensioni e rivalità così aggressive. Lo sport ha perso in gran parte il suo principio originario, ora è business, una macchina da soldi. Certo, ci sono ancora molti esempi positivi, che dovrebbero essere un modello per i giovani. Insomma, il denaro, ma anche la fama, non può essere l’obiettivo più importante per un giovane sportivo. Se la fonte d’ispirazione è il vero amore per lo sport, il resto arriverà da sé”.

Redazione Tennis Circus

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