Doping, Maria Sharapova dovrà restituire i soldi degli Australian Open

Questo è senza dubbio il momento peggiore della lunga carriera di Maria Sharapova. L’ex n. 1 del mondo, scoperta positiva al meldonium, è stata punita con la sospensione di due anni da parte del Tribunale Itf.

RESTITUZIONE OBBLIGATA – In attesa dell’appello, “Masha” dovrà comunque restituire gli oltre 400mila dollari ottenuti grazie ai quarti di finale raggiunti agli scorsi Australian Open, dove ha perso con la finalista Serena Williams. Sharapova è stata trovata positiva al meldonium (sostanza vietata dalla Wada a partire dal 1° gennaio 2016) dopo un test effettuato il 26 gennaio, proprio alla vigilia dei quarti di finale contro la n. 1 Serena Williams. Secondo il regolamento, i risultati ottenuti da un giocatore dopo essere stato trovato positivo a una sostanza dopante sono cancellati, così come i relativi guadagni. Per questo “Masha” dovrà riconsegnare al torneo la somma ricevuta.

UNO SCANDALO DA 50 MILIONI – Per quanto enorme, la somma di 400mila dollari non sono una piccola goccia nel mare dell’enorme quantità di denaro che Sharapova perderà a causa della positività anti-doping. Oltre a chiari danni alla sua immagine, forse irrimediabili, secondo Panorama Sharapova dovrebbe rimetterci almeno 50 milioni di dollari in sponsorizzazioni. Secondo Forbes, la russa è la sportiva più pagata al mondo, dato che da sempre è stata un brand molto appetibile per gli sponsor grazie alla sua bellezza unita ai suoi ottimi risultati. Dopo lo scandalo doping, però, sono tante le aziende che hanno cancellato il contratto con lei, a partire da Tag Heur e American Express; Porsche ha sospeso il contratto in attesa di una posizione definitiva. Nike e Head invece, almeno per il momento, hanno deciso di non abbandonarla: i colossi di articoli sportivi hanno infatti affermato che, secondo le parole dell’Itf, “Masha” non avrebbe assunto il meldonium “intenzionalmente”, e dunque non avrebbe imbrogliato.

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