Match-Fixing: il male dello sport

Il match-fixing, insieme al doping, va considerato il peggior male che possa colpire il tennis e qualsiasi altra attività sportiva. Questo fenomeno compromette la purezza dello sport, trasformandolo in un occasione per arricchirsi in maniera illecita. Purtroppo è un evento molto diffuso in questo periodo e lo si riscontra spesso nei tornei minori (ITF 15k), oltre ad essere presente nelle competizioni maggiori.

La nostra nazione ne è stata profondamente colpita negli ultimi tempi, a causa della vicenda che ha coinvolto Bracciali e Starace, dapprima indagati e poi condannati definitivamente per match-fixing.  Il primo, è stato radiato dal tennis e non potrà né partecipare né vedere un match dal vivo all’interno del circuito professionistico. Inoltre, dovrà pagare una multa salata, di 250k $. L’evento si è verificato in occasione dell’ATP 500 di Barcellona del 2011, dove Bracciali insieme allo spagnolo Marrero, avevano perso volontariamente con il punteggio di 7-6 6-4 nella sfida contro la coppia formata da Anderson e Aspelin. Per quanto riguarda Starace, il tennista beneventano è stato fermato per 10 anni e dovrà pagare anche lui una somma ingente come multa, di 100k $. Ma quanto si dovrà attendere affinché le autorità competenti riescano ad estirpare questo problema, in grado di allungare pericolose ombre su questa nobile attività sportiva? Quanti sono i casi ancora da scoprire? Quanti atleti, magari in questo momento, stanno danneggiando la loro persona e l’attività che praticano?

 

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