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Norman: “Il recupero di Wawrinka? Tutto merito di Pierre Paganini”

Due anni fa Stan Wawrinka aveva rischiato di dover mettere la parola fine alla propria carriera: l’infortunio al ginocchio patito a Wimbledon 2017, l’impossibilità di poter difendere il titolo degli US Open conquistato l’anno prima, l’intervento chirurgico e la riabilitazione, all’età di 31 anni, dopo una lunga e ottima carriera. Eppure, il campione di Losanna ha deciso di continuare, e dopo mesi di riabilitazione è tornato in campo. Il suo rientro risale agli Australian Open 2018, dove perse al secondo turno contro lo statunitense Tennys Sandgren: da allora Stan, n. 41 del mondo, non è ancora riuscito a tornare ai suoi livelli pre-infortunio, ma ha raggiunto alcuni risultati positivi, come la finale raggiunta la settimana scorsa nell’Atp 500 di Rotterdam e persa dopo una lunga battaglia contro il francese Monfils.

Secondo il suo ormai storico coach, lo svedese Magnus Norman, gran parte del merito del ritorno di “Stan the Man” si deve a Pierre Paganini, storico preparatore fisico di Roger Federer, Stan Wawrinka e in generale dei giocatori elvetici di Coppa Davis. In un’intervista a Grand Slam Tennis ha elogiato il suo lavoro volto a migliorare il fisico del suo “protetto”, ormai ultratrentenne, che aveva bisogno di tempo e pazienza per ritrovare la sua forma:

“Pierre è un vero maestro nell’organizzare un piano di lavoro per un anno intero. Sa quando si può giocare, a quali tornei è meglio partecipare, quando bisogna iniziare gli allenamenti. Pierre è uno di quelli a cui è sempre utile mandare un messaggio per chiedergli un consiglio, anche quando non è con noi a un torneo. Pierre conosce Stan sin da quando era molto giovane, ha fatto un grande lavoro: è davvero un professionista che merita tutto il riconoscimento possibile, almeno per essere riuscito a permettere a Stan di ritornare così in forma”.

Pierre Paganini è stato più volte considerato l’uomo che ha aiutato a prolungare di diversi anni la carriera di Roger Federer: lo svizzero, operato al ginocchio a inizio 2016 dopo la semifinale raggiunta agli Australian Open dopo essersi fatto male mentre faceva il bagno alle sue bimbe, mesi dopo aveva dichiarato: “Se sono ancora qui oggi molto del merito va a Pierre: dopo l’operazione al ginocchio è stato come dover re-imparare a camminare”. Un aiuto formidabile, visto il meraviglioso 2017 di Federer, che ancora oggi, a quasi 38 anni, è ancora uno dei giocatori più competitivi del tour.

Il segreto della longevità di Roger Federer? Pierre Paganini!

 

Michele Alinovi

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