Roland Garros: confermato lo stop ai lavori d’ampliamento

Il Tribunale di Grande Istanza di Parigi aveva bloccato, nel dicembre 2015,  l’avvio dei lavori per il progetto di ampliamento del Roland Garros.

Lo stop doveva avere una durata massima di tre mesi che sarebbero stati sufficienti per far sì che il Tribunale si esprimesse in merito ai ricorsi presentati presso l’Alta Corte della capitale a settembre 2015 dall’Associazione Jean-Camille Formigé, architetto delle serre del vicino giardino botanico, e dagli eredi dell’architetto francese.

Puntualmente, ieri, è arrivato il verdetto del Tribuale Amministrativo che ha confermato lo stop ai lavori. Il progetto prevede che l’impianto passi  da 8,5 a 12,5 ettari nell’edizione 2019. E’ prevista la copertura del Philippe Chatrier con un tetto retrattile, così da evitare i soliti rinvii per pioggia che rallentano l’andamento del torneo costrigendo d imporre doppi turni.

Parigi 27 maggio lo staff copre i campi a causa della pioggia rallentando così l'ordine di gioco
Parigi 27 maggio lo staff copre i campi a causa della pioggia rallentando così l’ordine di gioco

Si prevede inoltre di allargare il Village e costruire un nuovo campo in una nuova area di 4 ettari. Il progetto prevederebbe uno stanziamento di 400 milioni di euro e, ovviamente, è fortemente sostenuto dalla FFT (Federazione tennis francese) che lo considera addirittura vitale per il futuro del torneo, molto in ritardo rispetto agli standard degli altri major, e di rinforzo alla candidatura francese per le Olimpiadi 2024.

Il problema è che lo spazio di 4 ettari verrebbe ottenuto a discapito al giardino botanico delle serre di Auteuil (costruite proprio da Formigé sullo scorcio del diciannovesimo secolo), nel bel mezzo di quel Bois de Boulogne registrato come monumento nazionale.

In attesa del ricorso in appello della FFT possono, così, gongolare gli eredi di Formigé e le associazioni ambintaliste. Che alla fine vinca il buon senso!

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