Stefan Edberg: “Il mio idolo è stato Borg, il tennis di oggi è affascinante ma ha poche variazioni”

Lo svedese Stefan Edberg ha rilasciato a India Today un’intervista dove ha spaziato su vari argomenti.

“Il mio gioco era serve e volley, era la mia arma migliore ed ho espresso il mio miglior tennis. Oggi il tennis è molto cambiato, i materiali con cui son costruite le racchette e le corde hanno influito su questo cambiamento, i campi poi son più lenti e far quel gioco è più difficile.”

Visto lo stile di gioco di Edberg sorprende un po’ la risposta su chi fosse il suo idolo in gioventù.

“Il mio idolo era Borg che aveva un gioco opposto al mio. A 15 anni facevo già serve e volley, a 16 anche sulla seconda, volevo intraprendere la mia strada e far quello che mi riusciva meglio.”

Non può ovviamente mancare la domanda sulla storica rivalità con Boris Becker che curiosamente si è riproposta da allenatori quando il tedesco era al servizio di Novak Djokovic.

Si è sviluppata nel tempo. Abbiamo giocato più volte ai tempi juniores, siamo cresciuti insieme e abbiamo circa la stessa età. E’ stata una rivalità molto salutare per entrambi, era un avversario molto duro. Abbiamo giocato tre finali di Wimbledon consecutive e avremmo potuto giocare la quarta, ma non è successo. Abbiamo giocato un’enormità di serve and volley, i campi e le palline erano un po’ più veloci ed era li che si vincevano le partite. Era un grande tennis, anche quello di oggi è molto affascinante, ma ovviamente se dovessi scegliere qualcosa da cambiare, vorrei vedere qualche variazione in più.”

 

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