Buone (?) notizie per Marco Cecchinato. La Procura Federale ha infatti smontato parzialmente la tesi accusatoria della prima sentenza, arrivando ad asserire la mancanza di illecito. La sanzione per il momento si è ridotta a 12 mesi di inattività e la pena pecuniaria, originalmente di 40mila euro si è dimezzata.
I MOTIVI – Vi starete chiedendo il motivo di tale sconto. È presto detto: la Procura Federale durante il suo operato in fase istruttoria non ha considerato il fatto che un giocatore dell’ATP non possa in alcun modo scommettere. Questo ha portato la Corte d’Appello a dover cambiare la propria decisione, pur non facendo decadere i cinque capi d’accusa attualmente imputabili al tennista siciliano. In attesa del terzo grado di giudizio, in cui il Collegio di Garanzia del CONI si dovrà esprimere a riguardo, la palla passa all’ATP, che dovrà recepire questa nuova squalifica e darne seguito o meno anche per quanto riguarda i tornei professionistici. Ricordiamo, infatti, che nonostante la squalifica Marco Cecchinato ha continuato a giocare, da luglio, tornei Challenger (ben 7, di cui alcuni anche in Italia), e anche tornei professionistici, come quello di Stoccolma della scorsa settimana.
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