Toni Nadal: “Wimbledon ogni tanto prende decisioni tipiche di un piccolo torneo”

L’allenatore e zio di Rafael Nadal, Toni, ha parlato e analizzato la sconfitta del nipote negli ottavi di finale nel torneo di Wimbledon. Inoltre, come il nipote, non ha risparmiato critiche nei confronti dell’organizzazione del torneo che non ha trattato Nadal come gli altri giocatori in quanto a scelta dei campi.

In particolare Toni non è d’accordo con le scelte dell’organizzazione del torneo londinese: “Wimbledon si propone di essere il migliore evento all’anno, ma a volte prende decisioni tipiche di un piccolo torneo, favorendo certi giocatori più che altri. Al Roland Garros, per esempio, Nadal è quasi sempre il favorito, però non gioca sempre sul Centrale. Ma questa non è una scusa, né è questo il momento di parlarne“.

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“UNA BRUTTA SCONFITTA” – L’allenatore di Nadal ha analizzato la sconfitta del suo pupillo negli ottavi di Wimbledon per mano del lussemburghese Gilles Muller: “Penso che il problema sia nato nei primi due set, dove Muller è stato molto migliore e Rafa non è riuscito in alcun modo a stargli dietro, essendo sempre costretto ad inseguire nel punteggio. È stata una brutta sconfitta, perché Rafa sapeva di avere la possibilità di vincere soprattutto con i tennisti che ci sono dalla sua parte di tabellone. Stava giocando bene, ma non è stata la nostra giornata”.

Toni ha poi sottolineato il carattere competitivo di Nadal nella giornata di ieri, che gli ha permesso di riportare in parità una partita in cui era sotto di due set:”Quando Rafa era piccolo, gli ho insegnato che per raggiungere i migliori livelli nello sport bisogna essere competitivi. Tutti sanno che i giocatori spagnoli danno il meglio sulla terra e per questo veniamo a questi tornei con una motivazione in più. E’ riuscito a raggiungere cinque finali qui a Wimbledon, vincendone due, senza dubbio dei grandi numeri per non essere la sua superficie preferita. Abbiamo perso l’opportunità di fare bene in quest’edizione“. Infine, Toni Nadal ha parlato dell’importanza relativa dell’essere numero uno al mondo, sottolineando come l’importante sia fare bene nei tornei: “Il primato mondiale non mi preoccupa. Dobbiamo pensare alla sconfitta e su cosa dobbiamo migliorare. Ci penseremo già nei prossimi giorni e settimane”, ha concluso.

Fonte: Punto de break

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