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Zverev contro il calendario ATP: “Giocare ad Amburgo prima del Roland Garros è una follia”

Un cambio di programma inaspettato

Alexander Zverev, attualmente numero 3 del mondo, ha deciso all’ultimo momento di partecipare all’ATP 500 di Amburgo, torneo a cui è profondamente legato. Una scelta dettata dalla precoce eliminazione subita a Roma, che gli ha lasciato spazio per rivalutare i suoi piani. Eppure, la sua presenza in Germania è stata accompagnata da critiche feroci alla nuova collocazione del torneo nel calendario tennistico.

Il torneo di Amburgo, tradizionalmente disputato a luglio dopo Wimbledon, è stato anticipato alla settimana precedente il Roland-Garros, generando scontento tra i giocatori. Zverev non ha nascosto il suo disappunto: “Adoro giocare ad Amburgo. Vorrei poterlo fare ogni anno. Ma non capisco chi abbia avuto l’idea di programmare Amburgo prima di Roland-Garros. È completamente stupido”, ha dichiarato in conferenza stampa.

Una decisione impulsiva ma sentita

Nonostante le sue riserve, il tedesco ha scelto di accettare una wild card per Amburgo, spinto dall’affetto per il pubblico e dalla voglia di riscatto dopo il flop romano contro Lorenzo Musetti. “È stata una decisione spontanea. Ero a casa, mi sono riposato, poi ci sono state discussioni intense tra il mio team e gli organizzatori. Ieri pomeriggio è stato deciso: giocherò ad Amburgo”, aveva spiegato prima dell’inizio del torneo.

Zverev ha ammesso che, al di là della competizione, ciò che lo ha spinto è anche l’atmosfera del torneo: “Sono qui per vincere, ma anche per godermi l’ambiente. Il supporto dei tifosi conta molto per me. Se raggiungerò la finale, sarà l’emozione perfetta da portare con me a Parigi”.

Un calendario che penalizza i top player

Al centro delle critiche di Zverev c’è una questione pratica ma cruciale: la gestione fisica e mentale in vista dello Slam parigino. “Nessun top player che voglia vincere Roland-Garros può giocare una finale sabato ad Amburgo e scendere in campo lunedì a Parigi”, ha affermato con fermezza. “A Parigi si gioca al meglio dei cinque set. Serve una preparazione fisica specifica, bisogna dormire nello stesso letto per due settimane, entrare in una routine”.

A sostegno delle sue parole, Zverev ha fatto notare come gli altri grandi nomi si siano tenuti lontani dal torneo tedesco: “Alcaraz non giocherà, Djokovic nemmeno. Sinner si era iscritto solo perché era stato sospeso, ma poi si è ritirato”.

Affetto e polemica

L’amore di Zverev per Amburgo è palpabile, ma il suo malcontento verso le scelte dell’ATP lo è altrettanto. Partecipare al torneo per lui significa rispondere all’affetto del pubblico tedesco, ma anche esprimere con forza un dissenso verso una programmazione che rischia di compromettere le prestazioni degli atleti nei tornei più importanti. Tra emozione e critica, Zverev lancia così un messaggio chiaro agli organizzatori: il cuore può portarti in campo, ma la ragione chiede coerenza.

Redazione Tennis Circus

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