I presupposti per soddisfare il pubblico di casa c’erano: chi per Roberto Marcora e chi – molti – per il baby trentino. A vincere è stato Jannik Sinner, la nuova speranza del tennis azzurro, che ha estasiato tutto il PalaAgnelli per tutta la settimana. Da lunedì sarà vicino ai primi 300 del mondo.
Allievo di Riccardo Piatti (si allena nella sua accademia a Bordighera, in Liguria), ha dominato in lungo e in largo la finale contro il più quotato e in forma Roberto Marcora. Tre scalpi di colleghi azzurri ottenuti (Salvatore Caruso, Gianluigi Quinzi e, ovviamente, Marcora), più le splendide vittorie contro Miedler e Galovic, tutti tennisti più in alto di lui in classifica. Un’autentica impresa quella che ha compiuto Jannik Sinner a Bergamo.
Solido, potente e anche delicato. Già ribattezzato “Turbo” per la sua velocità e forza, Sinner ha dimostrato una mentalità da giocatore esperto. È cresciuto nei momenti topici del torneo e non ha mai perso la lucidità nei momenti chiave. 6-3 6-1 il punteggio finale di un match che non ha mai avuto storia. E non solo vittoria: è il primo tennista nato nel 2001 a trionfare in un torneo Challenger. Azzurro, forte e destinato a vincere.
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