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Mondo Challenger: si impongono Struff, Gerald Melzer, Tiafoe e Bagnis

STRUFF SI RIPETE – Jan-Lennard Struff, ad un mese di distanza dal successo sulla terra battuta del challenger di Alphen a/d Rijn, si assicura il secondo titolo stagionale superando in finale il francese Vincent Millot con un secco 6-2 6-0. Struff, tedesco classe ’90 ed eroe dell’ultimo week-end di Coppa Davis contro la Polonia, ha faticato nei primi due turni, dovendo ricorrere al terzo set per battere Gregoire Barrere e Marco Chiudinelli. Si rivelano più semplici del previsto, invece, le partite contro il veterano Paul-Henri Mathieu (7-5 6-4) e la rivincita sul giovane rampante Daniil Medvedev (sconfitto in due tie-break), quando il servizio (colpo migliore del ragazzone tedesco) risulta un’arma letale nel palazzetto belga. Infine, la passeggiata di salute contro Vincent Millot, il mancino di Montpellier non oppone alcuna resistenza, permettendo a Struff di aggiudicarsi il ricco premio e di tornare fra i primi cento del ranking. Per il salto di qualità, il potente ventiseienne dovrà trovare continuità anche nel circuito maggiore dove, quest’anno, ha vinto appena 9 partite su 24.

UN MELZER NON PIU’ MINORE –  Continua l’ascesa di Gerald Melzer (fratello minore del più noto Jurgen) che sulla terra battuta di Mohammedia si aggiudica il quarto challenger in stagione. Mancino come Jurgen ma non dotato dello stesso talento (mancano sia lo straordinario anticipo di rovescio che la sensibilità nei pressi della rete), Gerald sta scalando le classifiche (con questo successo raggiunge il suo best ranking, al numero 72) grazie alle tante vittorie nel circuito challenger. Sbarazzatosi agevolmente di Christian Garin, Caspar Ruud, Andrej Martin e Uladzmir Ignatik, il mancino di Vienna ha perso il primo set del torneo solo contro il giovanissimo Stefanos Tsitsipas (alla prima – ma sicuramente non ultima – finale challenger della carriera). Alla lunga, però, Gerald ha fatto prevalere la maggior esperienza e potenza dei colpi, concedendo le briciole nei propri turni di servizio e aggiudicandosi la finale col punteggio di 3-6 6-3 6-2.  Appare improbabile che Gerald possa raggiungere gli stessi risultati del fratellone (semifinalista Slam e numero 8 delle classifiche), ma il (lento) processo di miglioramento non si arresta qui.

UN’ALTRA SPERANZA AMERICANA – Gli Stati Uniti possono tornare a sognare in grande? Dalla lunga lista di potenziali campioni (Taylor Fritz, Michael Mmoh, Stefan Kozlov e lo stesso Francis Tiafoe su tutti) riusciranno a trovare un nuovo numero uno? Impossibile dirlo adesso, ma il coloured figlio del custode di un tennis club brucia le tappe: a diciotto anni si aggiudica il challenger di Stockton (cemento all’aperto) ed entra fra i primi cento. Rimontato un set a Blaz Rola nel primo turno, in seguito ha battuto Dennis Nevolo, Alessandro Giannessi e Mackenzie McDonald tutti col punteggio 7-6 6-3. In finale si è imposto in due set nel derby contro Noah Rubin. Francis Tiafoe non ruba l’occhio (il dritto, in particolare, è un colpo poco ortodosso) ma sta facendo grandi progressi e i risultati sono incoraggianti per le speranze di un Paese che da tredici anni non vince uno Slam in singolare.

LO STAKANOVISTA DELLA TERRA SUDAMERICANA – Facundo Bagnis, mancino classe ’90, festeggia la cinquantesima vittoria stagionale (tutte su terra, a fronte di appena due partite giocate – e perse – sul veloce) col successo nel challenger brasiliano di Campinas. Superati senza difficoltà i locali Marcelo Zormann e Joao Sorgi, l’argentino è uscito indenne anche dalle battaglie contro Guido Andreozzi e Rogerio Silva Dutra. In finale, rimontato il set di svantaggio al lottatore Carlos Berlocq, ha approfittato del ritiro dell’avversario nel terzo set: Bagnis migliora così il suo best ranking (ora al sessantaseiesimo posto) e conquista il quinto challenger del suo 2016 (nemmeno a dirlo: tutti in Sud America).

Davide Truglio

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