Si sono concluse le semifinali del torneo-esibizione Mubadala Tennis Championship di Abu Dhabi. I due finalisti, che domani pomeriggio si contenderanno il titolo, sono Novak Djokovic, esecutore di Stan Wawrinka per 6-1 6-2, e Andy Murray, che ha liquidato ancora più facilmente un Rafa Nadal appena rientrato dopo un’assenza di circa due mesi, lasciandogli appena due game.
Novak Djokovic b. Stan Wawrinka – 6-1 6-2
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L’incontro è stato un monologo del serbo, capace di dominare 6-1 6-2 un Wawrinka assente. L’inizio sembrava promettere bene, coi primi 4 game molto interessanti e pieni di bei vincenti, ma sul 2-1 30-0 in pratica è finito tutto, in maniera vagamente simile all’ultimo incontro nelle Finals.
Stan ha scaldato molto bene la spalla, servendo subito alla grande e chiudendo in 1-2 facilmente i primi scambi, ma ben presto si è capito che se non lo lasciava fermo con la battuta, Djokovic da fondo avrebbe dominato con estrema facilità. E allora, come un virus, la tensione e l’obbligo di sfondare, hanno preso il sopravvento e, calato pure il servizio, per il serbo non è stato difficile infilare 9 giochi consecutivi e archiviare facilmente la pratica, col risultato di cui sopra.
Unica emozione (si fa per dire), un’escoriazione al n 1 del mondo sul 51 del primo set, con medical timeout intempestivo e palleggio di un raccattapalle con Wawrinka, ottenendo cosi il suo momento di celebrità. Da li in poi lo svizzero ha avuto il solo “merito” di tenere un paio di servizi nel finale evitando cosi il 60. Stanimal, dopo l’ottima partenza, si è sciolto come neve al sole, regalando parecchio e venendo impallinato da ogni lato dall’avversario, in particolare sulla risposta al servizio. Non lo scopriamo oggi che difendere gli Australian Open per lui tra una ventina di giorni sarà un’impresa quasi impossibile, ma questa ne è la ulteriore conferma.
Dopo quella vittoria e l’acuto di Montecarlo si è visto ben poco e rimanere nei 5 sarà un problema enorme. Mostra buoni sprazzi, ma non ha certo la continuità per rimanere tra i papabili, forse anche perchè fino a solo un anno fa non avrebbe mai creduto di poterci arrivare. Concludere un’altra stagione nei 10 sarebbe un ottimo risultato, qualificarsi per la terza volta di fila alle ATP Finals un gran successo. Intanto, domani, affonterà alle 14 italiane Nadal per il terzo posto. Sarà favorito, ma conta poco per l’importanza del torneo e sopratutto per il pessimo stato di forma dello spagnolo.
Discorso opposto per Djokovic. Anno nuovo, vincitore vecchio è il titolo più quotato per il riepilogo degli Australian Open a fine mese. Sembrano lontanissimi i tempi in cui meno di un anno fa regalava il match point proprio a Wawrinka nei quarti di Melbourne buttando in corridoio una volèe da principiante, con conseguenti critiche ingiustificate a Becker. Oggi la testa è sgombra, i colpi viaggiano tutti con enorme qualità e continuità e nessuno sembra realmente in grado di impensierirlo, o perlomeno non a breve termine. Se neppure il numero 4 del mondo riesce a far partita qualcosa vuol dire, e a quanto pare la recente paternità in seguito al matrimonio con Jessica ha fatto la differenza. Domani per lui ci sarà Andy Murray, vincente 6-2 6-0 su Nadal, giocando molto bene da fondo ma molto male con un servizio che sembra nettamente involuto, che col Nadal di oggi è bastato ma col Djokovic di domani sicuramente no.
Andy Murray d. Rafael Nadal – 6-2 6-0
Al Mubadala Tennis Championship sul cemento outdoor, oggi si è finalmente compiuto l’atteso rientro di Rafa Nadal, che non giocava una partita ufficiale dalla sconfitta contro Borna Coric ai quarti di finale dell’Atp 500 di Basilea. Una prova sicuramente sotto le aspettative per il maiorchino e per gli appassionati, che si aspettavano un ritorno migliore. La sua prima partita del 2015 nella semifinale del torneo-esibizione di Abu Dhabi, contro il suo amico e compagno di Play Station, lo scozzese Andy Murray, è terminata senza problemi con un secco 6-2 6-0 per lo scozzese. Nadal non è riuscito a reggere il ritmo di un Murray comunque piuttosto ispirato, il quale non ha concesso spiragli al maiorchino, che ha finito per commettere diversi errori.
Nel primo set Andy subito si avvantaggia di un break, lasciando a Nadal in 40 minuti di gioco sotto 1 a 5. Rafa tiene il servizio nel sesto gioco e si porta 4-2, ma nel game successivo Murray conserva la battuta a 15 e nel turno successivo brekka di nuovo lo spagnolo e conquista la frazione. Il secondo set inizia con lo scozzese alla battuta, che tiene il servizio e fa suo il primo game.
Rafa parte bene nel primo turno di battuta del secondo set, portandosi porta 30-0, ma Andy Murray conquista di nuovo il break e si porta 2-0. Non ci sta Rafa e fa 3 punti sul servizio avversario, ma Murray li recupera e si aggiudica il game a vantaggi. Altro break nel quarto game per il britannico che si porta sul 4-0, dimostrando brillantezza e buona forma, nonostante la maratona di ieri vinta in tre set contro Feliciano Lopez. Sotto 0-5, Rafa ci prova ad aggiudicarsi un game al servizio, per evitare il bagel, ma ormai la sua fine è segnata e Andy Murray vince il set a zero ed accede in finale ad Abu Dhabi, dove domani affronterà Novak Djokovic.