“Agassi ha lasciato? Non sapeva che fare”

KEY BISCAYNE, FL - MARCH 22: (Editors Note: This digital image has been converted to Black and White) Novak Djokovic of Serbia serves during his first round doubles match during the Miami Open Presented by Itau at Crandon Park Tennis Center on March 22, 2018 in Key Biscayne, Florida. (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Novak Djokovic non ha ancora detto niente riguardo la propria scelta di separarsi da Andre Agassi, e attende di poter tornare a giocare. Dopo lo stop post-Wimbledon, Djokovic ha disputato appena 6 partite (4 in Australia e una in entrambi i mille americani di Indian Wells e Miami), e ora si ritrova senza il super-coach annunciato al torneo di Roma dello scorso anno, e senza anche di Radek Stepanek, con cui ha chiuso la collaborazione subito dopo quella con l’americano.
Bogdan Obradovic, ex capitano di Davis della Serbia si è espresso sulla situazione in un’intervista recente: “Penso di avere diritto di parola, poiché conosco Novak da molti anni e so perfettamente di cosa ha bisogno. Questo tipo di partnership, in cui Agassi presenziava solo ai grandi tornei, non sarebbe mai potuta funzionare: non era abbastanza”. Obradovic ha poi continuato ricordando il team che seguiva Djokovic con a capo Marian Vajda: “Non so se potrà creare un’atmosfera così positiva cercando persone simili a lui o richiamandolo“.

Nonostante le perplessità, però. l’ex capitano della Davis è fiducioso: “Apprezzo molto Novak, so che mette il cuore in tutto quello che fa e per lui voglio solo il meglio. Avrà sempre il mio completo sostegno, e sarò disponibile se avrà bisogno”.

A esprimere dubbi su questa collaborazione è stato anche Radmilo Armenulic, ex tennista serbo: “Mi sono opposto sin dall’inizio a questa collaborazione, perché Agassi non ha fatto nulla per Djokovic, anzi, al contrario, è stato Novak a renderlo un coach. Non avendolo mai fatto, Agassi non aveva idea di cosa fare: Nole gioca da fondocampo meglio di quanto facesse lui, ed è migliore anche nella risposta, come avrebbe potuto aiutarlo?”.
Djokovic è sceso al numero 13 delle classifiche mondiali dopo gli ultimi pessimi risultati: il ranking è uno delle sue ultime priorità, però, al momento, poiché deve cercare di ritrovare la forma e la concentrazione oltre che i risultati. Giocare a Montecarlo, avendo poche partite alle spalle potrà di certo aiutare, ma rimane un dubbio: dopo l’addio con Agassi e Stepanek, chi sarà il prossimo mentore del serbo, se ce ne sarà uno?

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