Alcaraz in bilico, Corretja lo mette in guardia: “Madrid vale il rischio?”

MONTE-CARLO, MONACO - APRIL 11: Carlos Alcaraz of Spain celebrates winning match point against Arthur Fils of France in the Men's Singles Quarterfinal match during day six of the Rolex Monte-Carlo Masters at Monte-Carlo Country Club on April 11, 2025 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

Un talento in ascesa, frenato dagli infortuni

Carlos Alcaraz, uno dei talenti più brillanti del tennis mondiale, si trova davanti a un bivio delicato. Dopo una dura sconfitta nella finale dell’ATP di Barcellona contro Holger Rune, il giovane spagnolo ha riportato un infortunio all’adduttore della gamba destra che ha acceso i riflettori sulle sue condizioni fisiche. Il ventunenne ha disputato dieci partite in dodici giorni, un tour de force che ora potrebbe costargli caro in vista dei prossimi importanti appuntamenti.

Il problema muscolare si è manifestato nel secondo set della finale catalana, condizionando il suo rendimento e compromettendo una partita che, fino a quel momento, sembrava avere in mano. Rune ha approfittato della situazione, imponendosi con determinazione e tecnica, e conquistando un successo di prestigio. Intanto, per Alcaraz è arrivata anche una retrocessione nella classifica ATP, scivolando al terzo posto, superato da Alexander Zverev.

Il monito di Corretja: “Pensare con la testa, non col cuore”

A far sentire la propria voce è stato Alex Corretja, ex numero uno di Spagna e oggi stimato commentatore, che non ha nascosto la sua preoccupazione. In un intervento nel programma “El Larguero”, Corretja ha espresso dubbi sull’opportunità di scendere in campo a Madrid, torneo in cui Alcaraz è la seconda testa di serie.

“Deve pensare con la testa e lasciare da parte il cuore. Giocare una o due partite a Madrid e poi ritirarsi non è la soluzione”, ha detto l’ex finalista del Roland Garros, invitando il giovane talento a riflettere in ottica futura. La tentazione di competere davanti al pubblico di casa è forte, ma il rischio di aggravare la situazione fisica è altrettanto concreto.

Corretja ha evidenziato come “la finale di Barcellona sia cambiata a metà del primo set, quando Carlos ha rallentato e Rune ha preso il controllo”. Da quel momento, gli errori del murciano si sono moltiplicati e il guaio muscolare ha fatto il resto. Il recupero, secondo Corretja, potrebbe essere troppo breve per garantire una prestazione all’altezza nei primi turni di Madrid, dove Alcaraz potrebbe già affrontare avversari molto fisici come Lehecka al terzo turno, per poi trovare sul cammino nomi pesanti come Musetti, De Minaur, Tsitsipas o Djokovic.

Madrid o Parigi? La scelta decisiva

Il grande interrogativo ora è se valga la pena rischiare Madrid per arrivare a Roland Garros in condizioni non ottimali. “Se questo torneo fosse a Roma e non a Madrid, si spingerebbe al limite? Non credo. Quindi non dovrebbe farlo solo perché è Madrid”, ha ammonito Corretja, lanciando un messaggio chiaro: è il momento di guardare oltre, verso obiettivi più importanti e duraturi.

Il Roland Garros è dietro l’angolo e rappresenta uno degli appuntamenti clou della stagione per il giovane campione spagnolo, chiamato a difendere il titolo e dimostrare ancora una volta il proprio valore sulla terra rossa. Per riuscirci, però, servirà un Alcaraz in piena forma.

Mentre lo staff medico del tennista valuta l’esito degli esami effettuati dopo Barcellona, gli organizzatori del Mutua Madrid Open restano fiduciosi sulla sua partecipazione. Ma la decisione finale, come ha sottolineato Corretja, spetta solo a Carlos, che dovrà trovare l’equilibrio tra il desiderio di giocare e la necessità di ascoltare il proprio corpo.

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