Dopo due anni di assenza e un ritiro forzato a Madrid, Carlos Alcaraz torna agli Internazionali BNL d’Italia con entusiasmo e una rinnovata serenità. Il giovane talento di El Palmar, uno dei protagonisti più attesi del torneo, è finalmente pronto a lasciare il segno anche sulla terra rossa di Roma, dove in passato non ha ancora espresso tutto il suo potenziale.
“Sono molto felice di essere qui a Roma, ha dichiarato in conferenza stampa. È la seconda volta che gioco questo torneo e gli allenamenti sono andati alla grande. Non vedo l’ora di iniziare”. Una promessa di spettacolo, dopo i problemi fisici che lo avevano costretto a saltare Madrid, uno dei suoi eventi preferiti. Ora, come conferma lui stesso, “sto bene. Il mio livello è buono e sono pronto al 100%”.
Ad accompagnare il ritorno in campo, anche il recente documentario su Netflix che racconta i retroscena della sua giovane ma già intensa carriera. Alcaraz ha ammesso di aver provato un certo nervosismo al momento dell’uscita, ma di essere rimasto colpito positivamente dalla reazione del pubblico: “Volevo solo che la gente lo guardasse con piacere. Le reazioni sono state super positive. Sono felice che abbiano potuto vedere chi sono davvero, la mia passione e anche le difficoltà, come il viaggiare continuamente”.
Un altro tema centrale del documentario è il rapporto con l’allenatore Juan Carlos Ferrero, un dialogo continuo tra aspirazioni e limiti. “Abbiamo tutti conversazioni con i nostri coach su ciò che vogliamo fare e ciò che forse non dovremmo. Chi dice il contrario, mente. È questo il bello: avere punti di vista diversi ma camminare insieme nella stessa direzione.”
Questo percorso personale si riflette anche in un approccio più equilibrato alla competizione: “Oggi non penso più solo a vincere o perdere. È importante come affronti una partita, non solo il risultato”. Un’evoluzione mentale che testimonia una maturità crescente, rara per un atleta della sua età.
I riflettori sono puntati anche sul ritorno di Jannik Sinner, lontano dai campi per tre mesi a causa di una sospensione legata al caso Clostebol. Per Alcaraz, il rientro del rivale-amico non poteva avvenire in una cornice migliore: “Non c’era posto migliore per lui che Roma. È casa sua. Sono davvero felice di vederlo di nuovo qui, per lui, per il tennis e per i tifosi”.
I due si trovano in lati opposti del tabellone, ma la speranza è chiara: “Spero di affrontarlo in finale. Mi divertirò a vederlo giocare di nuovo”. Le parole dello spagnolo non nascondono l’ammirazione per l’altoatesino, con cui ha costruito un dualismo già leggendario per i fan di tutto il mondo.
Dopo le buone prestazioni a Monte-Carlo e Barcellona, interrotte solo dalla necessità di recuperare fisicamente, Alcaraz arriva a Roma con la voglia di superare i propri limiti e regalare al pubblico una nuova dimostrazione del suo talento. Forte di una consapevolezza diversa, di un team solido e di un legame autentico con il proprio percorso, sembra pronto a scrivere una nuova pagina della sua carriera, magari proprio in una finale tutta europea con Sinner.
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