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Alexander Zverev: il dilemma sul ritorno

Sono passati due mesi dalla epico-drammatica semifinale del Roland Garros tra Rafael Nadal e Alexander Zverev, dove il tedesco verso la fine del secondo set (dopo più di 3 ore di gioco!) è costretto a ritirarsi in seguito ad una caduta accidentale, che gli ha procurato la rottura di tre legamenti esterni della caviglia con conseguente ritiro. Il tedesco pochi giorni dopo è stato operato ed in questo momento sta effettuando la riabilitazione per poter tornare competitivo. Lo stesso teutonico in un.intervista ad Eurosport Germania, ha parlato del suo recupero: “Le giornate sono molto lunghe; si inizia molto presto e si finisce la sera. Facciamo molti esercizi, ce ne sono sempre di nuovi che vengono aggiunti in modo permanente. Il piede è curato, la mobilità è allenata, la forza e la stabilità sono ricostruite. In alcuni casi, si impara nuovamente a camminare e correre normali. Faccio esercizi di sprint in acqua, allenamenti in tapis roulant e bicicletta”.
Per quanto concerne il suo ritorno in campo, Zverev ha subito chiarito che soltanto quando fosse stato competitivo al 100%, sarebbe tornato. E’ lecito a questo punto chiedersi se il tennista di Amburgo, a poco meno di un mese, giocherà lo Us Open, l’ultimo Slam dell’anno: Zverev non ha escluso una sua eventuale partecipazione, ma non l’ha neanche confermata. Permangono invece pochi dubbi sul fatto che l’attuale medaglia d’oro alle Olimpiadi salterà i due 1000 di preparazione americani, Montreal e Cincinnati (in quest’ultimo non potrà difendere il titolo dello scorso anno).
L’unica certezza è quella che Zverev si sia iscritto al 500 di Tokyo, che si terrà luogo tra il 3 e il 9 ottobre.

Circa il suo effettivo ritorno alle competizioni più alte, si è espresso un suo connazionale, Tommy Haas, ex n.2 del mondo, in un’intervista a TennisHead: “Sasha era in forma quando si è infortunato. E’ la prima volta in carriera che ha uno stop così lungo. Bisogna ritrovare forza, energia e fiducia. Però credo che Sasha possa tornare in campo molto presto ai vertici.”
Allo stesso Haas, viene poi posta la domanda che tormenta Zverev sin dal momento in cui a 20 anni è diventato n.3 del mondo, ovvero se riuscirà mai a vincere un torneo del Grande Slam: “E’ vero, Sasha è arrivato a 25 anni e tutti si aspettavano che avrebbe già vinto uno Slam, ma in ogni caso non scommetterei mai contro di lui: ad ogni torneo, è sempre tra i primi 3-4 favoriti.”

D’altronde, Zverev ha già giocato una finale Slam allo Us Open e centrato le semifinali in Australia e a Parigi: in questi ultimi anni, il tedesco si è dimostrato vicinissimo a centrare questo obiettivo, però adesso questo infortunio ha bloccato i suoi intenti. Possiamo quindi rimandare la sua prima vittoria Slam al 2023?
di Donato Marrese

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