Ancora tensione dopo il “caso Kyrgios”: a Cincinnati insulti tra Harrison e Kokkinakis

Non sono finite le polemiche e le tensioni dopo il triste episodio di Montreal. Stiamo ovviamente parlando degli insulti di Nick Kyrgios rivolti a Stan Wawrinka, quando l’australiano ha parlato di un presunto rapporto tra il suo amico Thanasi Kokkinakis e la fidanzata di Stan Donna Vekic. Questa notte, Kokkinakis è tornato a competere nel circuito ATP, opposto nelle qualificazioni di Cincinnati all’ormai ex promessa statunitense Ryan Harrison.

I due si sono scontrati più volte durante l’incontro. La polemica nasce quanto il giovane ‘aussie’ si lamenta di due chiamate dubbie del giudice di sedia- Mohammed Lahyani- nel primo set. Harrison allora provoca più volte il suo avversario, riferendosi prima “ai suoi 37 tatuaggi e 23 orecchini”, e 4K’ al cambio campo lo accusa  di averlo insultato, dicendogli “non insultarmi amico. Non insultarmi, non è carino”. Ma la tensione non accenna a calare, e i due addirittura sfiorano la rissa, prima che sia proprio Lahyani a separarli.

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Piu tardi, quando Kokkinakis si allontana dal campo, Harrison continua nel suo monologo, riferendosi implecitamente (ma non troppo) a Kyrgios: “I tuoi amici sono proprio simpatici”. “Se vuole fare a botte lo seppellisco.  Wawrinka avrebbe dovuto picchiare a sangue Kyrgios e io picchierò a sangue questo moccioso”.

La partita alla fine è terminata con la vittoria dell’australiano, con il punteggio di 7-5 3-6 7-6 , e Lahyani ha dichiarato: “Non ho mai arbitrato una partita del genere”. Insomma, speriamo che i due si siano chiariti, e che questa situazione si risolva.

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