Andy Murray: “Non mi sono mai sentito a mio agio ad Indian Wells. Andrá meglio a Miami”

Mentre si delineano le semifinali del torneo di Indian Wells, il numero due del mondo, lo scozzese Andy Murray, uscito presto, al terzo turno, dal torneo californiano per mano dell’argentino Federico Delbonis, attuale numero 53 del mondo, si prepara per il torneo master 1000 di Miami in compagnia della moglie e della piccola Sophia.

Li chiamano  “Fab Four” ma, anche loro, in fondo, sono… umani e fallaci. Non c’è da stupirsi se il numero due del mondo, lo scozzese Andy Murray, sia stato fatto fuori sui campi “velocissimi” di Indian Wells dal “terraiolo” argentino numero 53 del mondo Federico Delbonis.

Dopo 79 anni la Gran Bretagna ha trionfato in Davis grazie allo scozzese Andy Murray
Dopo 79 anni la Gran Bretagna ha trionfato in Davis grazie allo scozzese Andy Murray

Gli impegni sempre più fitti del calendario determinano inevitabili conseguenze nel gioco dei fanstatici quattro.  Qualche settimana fa, Djokovic è stato costretto al ritiro contro Lopez,  non accadeva da anni che il serbo si ritirasse. Federer, non è ancora rientrato dall’infortunio, ufficialmente non legato al tennis, patito subito dopo la finale di Melbourne. Nadal, beh, sappiamo come stanno le cose… E’ plausibile, anzi auspicabile, al tempo del Meldonium che Andy Murray, dopo una stagione incredibile che lo ha visto, praticamente da solo portare, dopo decenni,  la Gran Bretagna al trionfo in Davis, possa subire un calo probabilmente solo mentale.  “Non mi sono mai sentito troppo a mio agio a giocare a Indian Wells “ ha detto lo scozzese.  Ed i numeri di Murray al torneo di Indian wells, come si dice in questi casi, non mentono..

“Ho provato diversi tipi di preparazione per questo torneo. Qualche anno sono arrivato molto in anticipo per passare molto tempo ad allenarmi sui campi. Altre volte, invece, come quest’ anno sono arrivato in ritardo, subito dopo il turno di Coppa Davis. Ed ovviamente ci vuole tempo per abituarsi alle nuove condizioni. I campi sono molto veloci e la palla rimbalza molto alta.

Ho cambiato la tensione delle corde, tirandole quattro cinque chili in più. Ma questo non è bastato. Ho commesso degli errori grossolani , nel tie-break ho tirato due rovesci lunghi e  un paio di palle quasi alla base della rete. Non sono molto preoccupato per come sto giocando ora. Credo che farò meglio a Miami perché ho giocato abbastanza bene in Davis. E, anche, qui in California è stato un buon allenamento”. 

Con queste premesse, non è difficile intuire come lo scozzese farà bene in Florida, uno dei suoi tornei preferiti. Dove tra l’altro potrà ricongiungersi con la moglie e la figlia appena nata Sophia. Una serie di circostanze che, sicuramente, guideranno il numero due nel mondo molto avanti nel tabellone del torneo che una volta era conosciuto come il  ‘quinto Slam’.

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