ATP 500 Dubai: continua la striscia negativa di Musetti in singolare, avanti invece Sonego

Di Damiano Battiato

Siamo ai titoli di coda di febbraio, ed è proprio qui che il master 500 di Dubai è il torneo protagonista e a rappresentare l’Italia ai nastri di partenza dei sedicesimi di finale vi sono di diritto Musetti e Sonego; non ce la fa invece Zeppieri che deve passare per le qualificazioni, di fatto fermandosi il turno prima contro il francese Cazaux, carnefice anche di Musetti.

A dare inizio allo spettacolo ci pensa proprio Cazaux con tre prime di fila, di cui due ace: il game è oramai indirizzato, e la reazione da parte di Musetti che con un brivido porta il game sul 40 pari aggiunge solo punti nel tabellone e minuti di gioco nell’orologio, ma il risultato è sempre un momentaneo 1-0 per il transalpino, ottenuto con un preciso colpo sottorete che può soltanto essere accompagnato dallo sguardo dell’italiano. Non si fa attendere la risposta di Musetti che pareggia agevolmente i conti, indipendentemente dall’aver commesso il primo doppio fallo della partita. È soltanto il preludio al break che avviene al game successivo: seppur appare impacciato con il rovescio ad una mano, non garantendo ai colpi quella giusta potenza che garantisce continuità allo scambio, Musetti controbilancia con un dritto talmente efficace da condurre il francese all’errore forzato dopo appena qualche colpo, e la volèe totalmente fuori misura del francese (non inquadra neanche il campo avversario) è la ciliegina sulla torta che sancisce il vantaggio. Al seguente game a servizio, Musetti annulla il possibile punto del controbreak immediato all’avversario con una prima di servizio a segno, poi una lob a cui per un’imprecisione millimetrica non è riuscito a rispondere il francese, regalando al toscano il 3-1. Tuttavia, è questione di una manciata di minuti prima che Cazaux ristabilisca il pareggio, prima facendo il suo dovere al servizio, poi sfruttando qualche errore di troppo di Musetti, 3-3. La partita sembra acquisire progressivamente una nuova inerzia in favore del francese: prendendo le giuste misure, lavorando Musetti sui fianchi giocando talvolta qualche contropiede totalmente inaspettato da questi, martellando incessantemente una volta guadagnata una posizione attiva, costringe l’italiano ad una serie di errori forzati, troppi persino nel game finale in cui il francese guadagna il secondo break, aggiudicandosi il set per 4-6.

Il secondo set è la fotocopia del primo per i primi due game, da annotare sono il primo doppio fallo anche per Cazaux nel primo dei due, ancora qualche imprecisione nel rovescio di Musetti ed una lob eccezionale nel secondo che di fatto non ne cambia l’indirizzo. È il frangente di gara in cui Musetti non sembra essere nella migliore delle condizioni: litiga con la sua racchetta, sfogando le sue frustrazioni su di essa riguardo la mancata realizzazione di colpi più profondi e potenti a cui ci aveva abituato durante il corso del primo set. Ciononostante, Musetti tiene testa game dopo game all’avversario, prima con un game che lo lascia a secco, poi con un altro game a servizio che rischiava di perdere se non fosse stato per la prima vincente nel momento del bisogno sul 30-40, seguito da un’altra prima ed un errore sottorete non da Cazaux. È simile il dodicesimo game, in cui Musetti annulla il primo match point all’avversario, per poi portarsi al tie-break grazie a due scambi prolungati gestiti molto bene. Ma di fronte ad un game in cui si fa valere tutta la qualità dell’avversario, soprattutto a servizio, non si può fare altro che deporre le armi, specialmente se vengono a mancare valide soluzioni di gioco e già di base i servizi vincenti (secondo doppio fallo per Musetti in questo momento poco opportuno). 4-6, 6-7 (2-7) è il risultato finale di una partita ancora una volta approcciabile per il nostro Musetti (26° contro 86° nel ranking), alla quarta sconfitta di fila se si considerano solamente gli scontri in singolare, ed il suo quadro generale si fa ancora più drammatico se si conta anche la sconfitta in finale nel doppio con Sonego a Doha contro il britannico Murray ed il neozelandese Venus terminato solo al tie-break finale a 10 punti.

Ha modo invece di sorridere l’omonimo di Musetti, Lorenzo Sonego, dopo aver estromesso l’indiano Nagal ed aver centrato l’approdo agli ottavi: la partita inizia con un ottimo Nagal a servizio, vincente anche nei primi scambi; risponde con le rime Sonego in un game che, tralasciando qualche lieve differenza, è la fotocopia a parti invertite del primo. Seguono un terzo game in cui Nagal accelera gli scambi avendo ben ragione di farlo visto un Sonego non troppo reattivo, un quarto game in cui Sonego risponde con due buone prime di servizio ed una precisa volèe, al resto ci pensa l’indiano commettendo un’imprecisione. Per diversi minuti la partita procede in una simile situazione di stallo che vede ciascuno dei due prevalere al proprio turno di servizio, infrantasi soltanto al settimo game che vede Sonego trionfante, complice anche un pizzico di fortuna che non guasta mai con la realizzazione di un punto alquanto improbabile (la palla rimbalza prima due volte sul nastro, poi sul campo avversario): tre occasioni gli si sono presentate per ottenere il break una volta raggiunto lo 0-40, e la terza è quella buona dopo un brivido per un errore millimetrico dell’indiano. A questo punto è sufficiente vincere i due game a servizio, ed è proprio ciò che riesce a fare dopo un po’ di sofferenza (all’ottavo game ha annullato un break point), ma anche con eleganza una volta concluso il set 4-6 con altre due prime vincenti.

Inizia il secondo set in una maniera spettacolare: il quinto scambio tra i due tennisti è molto dinamico, perché li vede correre a destra e sinistra nel tentativo di trovare un lungolinea vincente e allo stesso tempo recuperare posizione; dopo molti colpi ed una smorzata a rete di Sonego a seguito di un colpo fortunoso che sbatte sul nastro, l’indiano si aggiudica il punto, ed in seguito il game. Sonego sembra prendere maggiore confidenza con i suoi servizi, e la cosa lo aiuta a vincere con due ace il secondo game, ma a chiudere è un favoloso colpo sottorete che attraversa in largo il campo a cui non può arrivare Nagal. Da lì in poi la partita prende una piega molto statica, perché le percentuali delle realizzazioni a servizio aumentano esponenzialmente per i due giocatori, e la cosa non permette di dare vita a degli scambi prolungati: fino al 5-5 non esiste game in cui si raggiunga il 40-40, lo stesso motivo per cui, a confronto col primo set, si gioca lo stesso numero di game in meno minuti. L’occasione ghiotta si presenta a Sonego due volte per breakare all’undicesimo game, ma entrambe le volte sfuma per errori non forzati, prima dopo un lungo scambio, poi in risposta ad un servizio. La partita è ancora molto lunga da giocare, e la dimostrazione è il break vincente di Nagal che viene a seguito di un doppio fallo di Sonego nel momento meno sperato dell’incontro che  porta l’indiano a vincere 7-5.

È dunque giunta la resa dei conti, e si apre nel migliore dei modi per il nostro Sonego dopo un inizio di game che sembrava presagire una facile vittoria di Nagal portatosi sul 40-0: questi ricambia agli errori dell’italiano per poi perdere il game dopo due parità 40-40 raggiunte. Mantenendo il suo buon rendimento a servizio, Sonego si tiene a distanza di sicurezza dall’avversario portandosi sullo 0-2. Da qui la partita è oramai indirizzata a favore dell’italiano che, game dopo game nel corso del set, angola bene i colpi e tiene testa agli scambi più prolungati ed estenuanti. Alla fine del quinto set, Nagal sembra accusare dolori muscolari, tant’è vero che viene richiesto l’intervento del suo fisioterapista una volta accasciatosi a terra. Infatti, l’indiano non gioca bene neanche i due game successivi che chiudono il terzo set, vinto da Sonego per 6-1.  L’azzurro affronterà oggi la testa di serie numero uno del torneo Daniil Medvedev.

 

 

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