Nulla da eccepire sul fatto che Andrej Rublev sia in cliente ostico e, se in giornata, capace di dare del filo da torcere a chiunque si trovi dall’altra parte della rete. Decisamente più difficile ipotizzare che il russo potesse battere il numero tre del seeding, Roger Federer, apparso in buone condizioni all’esordio contro Londero ma non oggi, dove ha sofferto il gioco del suo avversario sin dall’inizio e non è riuscito a trovare una soluzione, incappando in errori piuttosto banali e faticando più del previsto anche a portare a casa i punti più semplici. Forse non al meglio fisicamente, forse semplicemente una giornata no: probabilmente sarà proprio lo svizzero a chiarire meglio la situazione in conferenza, fatto sta però che la prestazione quest’oggi non è stata sufficiente e la sconfitta è stata meritata. Dopo aver vinto il sorteggio e scelto di ricevere, Roger è partito piuttosto male, cedendo il servizio alla prima occasione e vedendosi costretto a rincorrere sin da subito. Nonostante il break recuperato immediatamente, la battuta ha tradito ancora una volta il giocatore elvetico, che ha subito nuovamente il break, vanificando gli sforzi precedenti. Da questo momento in poi Federer cresce al servizio, perdendo appena un punto nei due turni seguenti, ma anche il suo avversario si rivela davvero solido e, seppur non in totale scioltezza, senza concedere ulteriori palle break si aggiudica il primo parziale con lo score di 6-3.
Nella seconda frazione di gioco, lo svizzero ha continuato a soffrire il gioco di Rublev ma di ciò non ha risentito il punteggio, determinato dai servizi che hanno resistito senza dare segnali di cedimento. Gli errori gratuiti, però, sono aumentati e sono arrivati anche i primi doppi falli, che hanno condannato Roger a perdere la battuta ed a spianare la strada al suo avversario, a soli due turni di servizio dalla vittoria. Malgrado la giovane età, il palcoscenico e la caratura dell’avversario, Rublev non ha tremato minimamente e, esattamente come fin dall’inizio dell’incontro, ha continuato ad imporre il suo gioco, caratterizzato da colpi esplosivi e da una notevole rapidità di gambe, nonostante la gracilità del suo fisico. Il russo, senza patemi, tiene per due volte la battuta a 15 e chiude 6-4, conquistando la vittoria più importante della sua carriera. Dopo la stretta di mano con Federer, persino qualche lacrima per il tennista moscovita, che ha vissuto un anno e mezzo circa abbastanza difficile, per via degli infortuni che lo hanno nettamente limitato, ed ora si gode questo meritato trionfo, in attesa del quarto di finale contro il connazionale Medvedev.
A. Rublev b. [3] R. Federer 63 64