Nick Kyrgios è il nuovo campione dell’ATP di Marsiglia. Il giovane australiano ha (finalmente) dato prova di tutte le sue potenzialità, completando una settimana perfetta con il successo in finale su Marin Cilic. Ma a sorprendere non sono solo i netti punteggi con cui ha annichilito in fila Richard Gasquet, Tomas Berdych e ora anche il croato, ma soprattutto l’incredibile qualità di gioco e solidità mentale che ha messo in campo durante il torneo francese.
Come in molti sostenevano, ma senza una dimostrazione concreta, quando non si fa distrarre da stupidi teatrini o maleducate provocazioni, Kyrgios è davvero in grado di esprimere un tennis brillante e, soprattutto, vincente. Sommerso dai suoi potenti servizi e dalle sue accelerazioni, anche Cilic, un po’ sottotono oggi, si è dovuto arrendere, alzando bandiera bianca dopo due set. Il croato non è riuscito a trovare le contromisure e, tra i numerosi gratuiti commessi e i numerosi vincenti del rivale, ha ceduto con il punteggio di 6-2 7-6(3), senza mai dare la sensazione di potersi imporre. Neanche quando, nella seconda frazione, ha avuto a disposizione una palla break. Al contrario, almeno personalmente, ha destato non poca sorpresa la personalità di Kyrgios che, malgrado qualche inevitabile momento di tensione, si è dimostrato pronto nei momenti importanti.
Gia in apertura di primo set si intravedono le grandi difficoltà di Cilic al servizio. Nel primo gioco, causa anche una sciocchezza a rete, il croato si ritrova immediatamente 15-40, costretto ad annullare due palle break. Il numero 12 del mondo salva ben tre palle break, soprattutto grazie alla battuta, ma la storia si ripete poco dopo: nel terzo game, infatti, sono altre quattro le chance di break in favore di Kyrgios, che, al contrario del suo avversario, serve alla grande. Cilic cerca, aggrappandosi ancora al servizio, di respingere gli assalti del rivale, ma alla fine, alla settima palla break offerta, deve capitolare. L’australiano, conquistato il vantaggio, va avanti come un treno, deliziando anche il pubblico con qualche numero. Con un ulteriore break, nel settimo gioco, il numero 41 del mondo archivia senza problemi il primo parziale.
Ad inizio di secondo set, il copione non cambia. Cilic non riesce a comandare gli scambi, soccombendo spesso nei bracci di ferro da fondo campo, e, dopo un primo turno di servizio abbastanza agevole, si trova in difficoltà già nel terzo gioco, dovendo fronteggiare l’ennesima possibilità dell’avversario di togliergli la battuta. Con un sussulto di orgoglio, però, il croato riesce ad uscirne, e da questo momento tiene testa per tutta la durata del set, fino al nono gioco. Qui, sotto 5-4, Kyrgios comincia a sentire la pressione, commette un doppio fallo e, ai vantaggi, è costretto da un grande cross di rovescio di Cilic ad offrire un set point. Ma è qui che si vede quanto sia in giornata di grazia l’australiano, che si salva e si porta in parità. La giusta conclusione è dunque il tie-break. Nei primi punti, si segue l’ordine sei servizi, con entrambi che traggono il massimo possibile da questo colpo. In vantaggio per 3-2, però, Cilic si spegne, subisce un parziale di quattro punti consecutivi e in poco tempo concede al rivale un match point. Kyrgios non si fa pregare e chiude il match con un ace.
Questo è il primo titolo della carriera del ventenne australiano. Non possiamo sapere se, con questo successo, sarà definitivamente lanciato verso grandi traguardi, e savrebbe assurdo, per lui e per i suoi tifosi, entusiasmarsi troppo, proprio nel culmine del dominio di Novak Djokovic. Ma quello che è certo è che, finalmente, Kyrgios ha dato una concreta prova del suo talento.
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Si è autobattuto quindi
È talmente forte che si batte da solo…