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Atp Shanghai: Nadal e Tsonga i primi semifinalisti

W. Tsonga b. K. Anderson 7-6(6) 5-7 6-4

Prima semifinale tra Jo Wilfried Tsonga e Kevin Anderson ; due ore e quarantuno minuti di lotta pura.

Match giocato punto a punto ; ottimi entrambi in battuta, reattivo ed aggressivo Tsonga, attento ma poco cinico il sudafricano, quando era fondamentale esserlo.
Primo set che va in equilibrio totale; entrambi esprimono il loro miglior tennis senza mai farsi trovare impreparati.Il tie-break neè il naturale approdo e qui l’esperienza ed il coraggio di Tsonga faranno la differenza.
Sotto per 6-3 ,il transalpino confeziona cinque punti di fila attingendo al meglio del suo repertorio, complice un Anderson improvvisamente timoroso e confuso nelle sue scelte. Molti i meriti del francese, comunque.

Anche il secondo set segue i servizi ; il livello di gioco è più che buono ed il pubblico apprezza molto l’alto ritmo e l’intensità degli scambi. Il dodicesimo game è però fatale al francese. Un calo al servizio consegna al sudafricano una doppia opportunità di break e , quindi, di set. Kevin non fallisce l’obiettivo e porta l’incontro al terzo set.Per quanto visto sino a quel momento è giusto così.


L’avvio della terza e decisiva frazione non segue il trend della fine della seconda.
Colpevole Anderson che concede un break-point che Tsonga non trasforma. Il break è , però, nell’aria poiché , chiamato a servire nel terzo game, Kevin accentua il calo al servizio e stavolta lo cede. Break fatale in due sensi: sblocca il braccio di Jo Wilfried e toglie certezze a Anderson. Il sudafricano si fa più aggressivo nei game in risposta ma tutto ciò che raccoglie è giungere a due punti dal break nel decimo game. Il parigino non trema , riequilibra il punteggio e conquista, senza tentennamenti, la semifinale di un Matser 1000 da cui mancava da oltre un anno.

R.Nadal b. S.Wawrinka 6-2 6-1
Ai limiti dell’imbarazzante la seconda, attesissima, semifinale in programma. In appena un’ora e tre minuti Rafa Nadal si sbarazza di uno “strano” Wawrinka. Il match dura, di fatto, per i soli primi quattro game.
Da quel momento in avanti è un monologo del maiorchino che dall’altra parte trova un Wawrinka immobile, distratto, quasi desideroso di chiudere il match nel più breve tempo possibile. Pubblico a tratti irritato da uno Stan assolutamente fuori dal match.

Piera Camerlingo

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