Matteo Berrettini, al rientro dopo tre mesi di stop, conquista la finale del torneo ATP di Stoccarda imponendosi con un doppio 7-6 sul tedesco Oscar Otte, n. 61 della classifica mondiale. Il match è stato caratterizzato da un grande equilibrio, reso possibile dall’ottimo rendimento al servizio di entrambi i giocatori, che hanno chiuso con 18 ace a testa. Berrettini, in particolare, è stato veramente inavvicinabile nei suoi turni di battuta (83% di punti con la prima, 76% con la seconda), come testimoniato dalle zero palle break concesse al suo avversario. Otte, consapevole della propria inferiorità nello scambio da fondo, ha cercato spesso di essere aggressivo e di abbreviare il più possibile i punti, una strategia che si è rivelata vincente solo a metà. In entrambi i tre break, infatti, l’esperienza e la stoffa di Berrettini hanno fatto la differenza, rivelando i limiti di Otte e consentendo all’italiano di regalarsi la nona finale a livello ATP.
Nella finale di domani il tennista azzurro dovrà vedersela con Andy Murray che, dopo aver superato l’ostacolo Tsitsipas nei quarti di finale, ha avuto la meglio sull’amico Nick Kyrgios con il punteggio di 7-6 6-2. La partita, che prometteva sicuramente spettacolo, nel primo set ha soddisfatto a pieno le aspettative, regalando spettacolo e grandi giocate da entrambe le parti. L’equilibrio, però, viene rotto da un sanguinoso errore dell’australiano nel tre break; Murray non perdona e porta a casa il primo parziale. Da lì in poi Kyrgios perde la calma e la concentrazione ed esce completamente dalla partita, venendo anche punito con un penalty game. A quel punto il match non ha molto altro da dire e nel giro di una ventina di minuti Murray chiude la pratica, raggiungendo così una finale sull’erba a sei anni di stanza dall’ultima (Wimbledon 2016).
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