Quarti di finale degli Australian Open, parte alta del tabellone. Djokovic ha sbrigato poco fa la pratica Raonic. Il 7-6 6-4 6-2 fotografa perfettamente l’andamento della partita. La sua supremazia è sembrata quasi imbarazzante: non tanto nel punteggio, comunque perentorio, quanto nella sicurezza palesata. Il serbo non ha mai dato l’impressione di poter perdere questa partita o anche solo di poter incontrare delle serie difficoltà. E se succede contro un certo Raonic, testa di serie numero 8 del torneo, il messaggio lanciato agli altri partecipanti è più chiaro che mai: Djokovic, che fino alle semifinali non ha ancora perso un set, è (quasi) imbattibile. Un solo game al servizio perso in tutto il torneo è un dato più unico che raro.
Cercherà vendetta contro quel Wawrinka con cui lo scorso anno inscenò una battaglia epica e interminabile, scolpita negli almanacchi di questo sport. Altri cinque lunghi set in arrivo? Lo stesso Wawrinka è stato autore ai quarti di una notevole dimostrazione di forza. In poco più di due ore si è sbarazzato dell’esplosivo Nishikori con il punteggio di 6-3 6-4 7-6. A impressionare in positivo è stato il servizio, di anno in anno sempre più efficace e decisivo. Un Wawrinka in versione deluxe, che dovrà reggere l’urto serbo anche sul piano mentale, vero punto di forza del numero 1 al mondo.
Sarà semifinale stellare tra i due, assolutamente imperdibile. Chi vincerà?
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