Australian Open, (not so) Happy Slam per l’Italia, eliminazione dolorosa anche per Berrettini con un commovente Murray, Fognini non pervenuto. Djokovic in palla sul “suo” campo.

L'azzurro rimonta due set di svantaggio allo scozzese, poi manda all'aria un match point che non lo farà dormire per le prossime due settimane di torneo, infine cede al super tie-break. Nole in crescendo con Carballes nel suo ritorno ufficiale sulla Rod Laver Arena. Fognini interrotto sotto 2 set a 0 e 2-4 con Kokkinakis. Avanti Rublev, Fritz, Ruud e Rune.

Day 2 dell’Australian Open 2023, parte bassa del tabellone, per noi è sopratutto l’esordio di Matteo Berrettini, che dopo le belle partite giocate alla United Cup, si presentava a Melbourne con buoni propositi. L’esordio era complicato, e non poteva non esserlo con un ex numero 1 al mondo e 5 volte finalista in questo torneo come Andy Murray. Ma il Murray odierno, 35enne e con una protesi all’anca, è un avversario da battere se si hanno gli obiettivi di Berrettini, arrivare in fondo nei tornei dello Slam.

Matteo parte male, troppo difensivo, remissivo, e Murray è avanti 2 set a 0. Ancora una volta però l’aspetto migliore della partita di Berrettini è la forza mentale. Il romano non ci sta, entra finalmente a piedi pari nell’incontro, e porta il match al quinto set. Non solo, arriva a un punto, a un rovescio, dal completare la rimonta. Quel rovescio però non entrerà, si fermerà a metà rete, e al super tie-break il solito ammirevole Murray, dopo circa 4 ore e 30 minuti, giocherà forse il tennis migliore della sua partita. 6-3 6-3 4-6 6-7 7-6 in 4 ore e 48 minuti, staremo a vedere come Andy recupererà in vista del 2° turno, ma, intanto, ha vinto questo. Berrettini invece dovrà resettare, e non sarà facile, ma soprattutto dovrà analizzare quei primi due set.

Al prossimo turno Murray troverà il vincente del match tra Fabio Fognini e il tennista di casa Thanasi Kokkinakis, match sulla carta sospeso per pioggia e rimandato a domani, in pratica però già finito, e già dai primi game. Kokkinakis è in forma, lasciato in pace dagli infortuni, e determinato a disputare un bell’Australian Open. Il vero Fognini non si è presentato sulla Kia Arena, capiremo in futuro quali sono le sue prospettive per questo 2023. Intanto è 6-1 6-2 4-2 e 15-40, tutto per l’australiano.

Nella tarda mattinata italiana, serata a Melbourne, è sceso in campo, al suo ritorno in un match ufficiale sulla Rod Laver Arena, il 9 volte campione all’Open d’Australia e grande, grandissimo favorito anche quest’anno, Novak Djokovic, contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena. Con ogni probabilità una delle partite migliori di sempre giocate da Carballes, ed è 6-3 6-4 6-0 Djokovic. Nole è stato messo sempre più in palla da un avversario tenace, che rincorre ogni colpo e che ha giocato a una velocità superiore alla sua media, ma che mano a mano che il match andava avanti si è dovuto fare sempre più piccolo davanti a chi è imbattibile su tanti campi, ma su questo in particolare. Difficile immaginare qualcuno in grado di fermarlo, come ha detto Mats Wilander ai microfoni di Eurosport: “Se Djokovic è questo, l’unico in grado di impedirgli di vincere l’Australian Open è il governo australiano”.

In questa giornata di primi turni anche la vittoria, non agevole e in tarda serata, della testa di serie numero 2 Casper Ruud sul ceco Tomas Machac per 6-3 7-6 6-7 6-3, con il norvegese che dopo la partita ha scritto sulla telecamera “Welcome to the late show“, proprio per la tarda ora. Da segnalare anche il successo piuttosto semplice di Andrey Rublev su Dominic Thiem, al ritorno nello Slam australiano, per 6-3 6-4 6-2, quello di Taylor Fritz su Nikoloz Basilashvili per 6-4 6-2 4-6 7-5, e quello di Holger Rune su Filip Krajinovic per 6-2 6-3 6-4. Da registrare anche le vittorie di Grigor Dimitrov su Aslan Karatsev, di Tommy Paul su Jan-Lennard Struff, di Nicolas Jarry su Miomir Kecmanovic e, al super tie-break, del 20enne statunitense Ben Shelton su Zhizhen Zhang. Per l’Italia anche la sconfitta, a testa alta, del 21enne esordiente Mattia Bellucci con Benjamin Bonzi.

 

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