Becker parla dopo la separazione: «Negli ultimi sei mesi Djokovic non si è impegnato abbastanza»

All’indomani dell’annuncio ufficiale della separazione da Novak Djokovic, ieri sera Boris Becker ha spiegato a SkySport i motivi della fine della collaborazione, durata oltre tre anni e segnata dalla vittoria di 6 prove Slam. «Abbiamo deciso insieme di interrompere la relazione professionale a partire da oggi. È stata una decisione presa di comune accordo e maturata dopo tanto tempo, non è certo stata presa dall’oggi al domani. In ogni caso, sono stati tre anni incredibili – ha poi spiegato “Bum Bum” -, abbiamo ottenuto un sacco di successi. Certo, ci sono una o due sconfitte che vorrei cancellare e per le quali non vorrei essere ricordato, ma nel complesso, tre anni fa avrei firmato per vincere sei Slam, ritornare al primo posto del ranking e per rimanere di gran lunga il giocatore più dominante del circuito».

CRISI SENZA FINE – Il percorso del serbo è stato incredibile, quasi perfetto almeno fino alla conquista dell’ultimo Roland Garros, che ha permesso a Djokovic di completare il Grand Slam Career dopo diversi tentativi a vuoto, seguito dall’ennesimo trionfo agli Australian Open. A giugno scorso l’ex n. 1 serbo sembrava imbattibile e in molti avrebbero scommesso sulla sua conquista del Grande Slam (la vittoria di tutti i Major in un anno solare), una prodezza riuscita finora soltanto a Don Budge (nel 1938, da dilettante) e a Rod Laver (nel 1962 da dilettante e nel 1969 da professionista). Da quel momento, però, Djokovic ha conosciuto solo sconfitte: la clamorosa uscita a Wimbledon, contro l’americano Sam Querrey, e quella al primo turno delle Olimpiadi, contro Juan Martin Del Potro, portandolo alle lacrime; infine, le finali perse agli Us Open contro Stan Wawrinka e alle Atp Finals, contro il nuovo numero uno del mondo Andy Murray. Molti hanno provato a dare una spiegazione a questa inspiegabile crisi di risultati: crisi del matrimonio? Calo di motivazioni? A tutto questo si è aggiunta la presenza ingombrante di Pepe Imaz, una sorta di strampalato guru spirituale divenuto molto influente nell’entourage del serbo, causando nervosismi e tensioni all’interno del team. Tanto che, secondo Bild, qualche giorno fa Becker avrebbe imposto a Novak un ultimatum: «Scegli: o se ne va lui o me ne vado io», gli avrebbe detto. Ieri infine la rottura definitiva.

«DOVEVA FARE DI PIÙ» – Parlando del periodo di crisi del serbo, Becker è stato molto chiaro. «Credo che gli ultimi sei mesi siano stati complicati sotto moltissimi aspetti. Le nostre mani erano un po’ legate, perché non siamo riusciti a fare il lavoro che avevamo in mente». Una frase, quest’ultima, che si presta a numerose interpretazioni. Becker ha poi aggiunto: «Negli ultimi mesi Novak non ha passato abbastanza tempo sui campi d’allenamento, non come avrebbe dovuto, e lui lo sa. Un successo simile non si ottiene premendo un pulsante o presentandosi semplicemente ai tornei. Bisogna che ti fai il mazzo [“You have to work your bottom off”], perché anche i tuoi avversari se lo fanno». Frasi inequivocabili, quelle di Becker, che descrivono un Djokovic molto diverso dall’atleta instancabile e dall’esempio di abnegazione che tutti conosciamo.

«MATRIMONIO IN CRISI? NON CREDO» – Becker ha escluso i problemi coniugali alla base di questa crisi professionale: «Non so se Nole avesse dei problemi personali. Non credo. Da quel che so è felicemente sposato, ha avuto un bel bambino… Del resto – ha aggiunto “Bum Bum” – il mestiere del tennista è probabilmente il più egoista che esista nello sport. Un campione deve pensare quasi solo a sé stesso. Novak dice spesso che è un padre di famiglia, ma inevitabilmente i famigliari devono restare al loro posto, se si vuole vincere; è ovvio, questo naturalmente non durerà per sempre. Ho incontrato più volte la moglie di Djokovic, è molto carina e appoggia tantissimo il marito, quindi non penso che ci siano problemi da questo punto di vista. Certo, non passano abbastanza tempo insieme, ma ripeto, è normale se sei un tennista».

«TORNERÀ A DOMINARE NEL CIRCUITO» – Nonostante la rottura e l’ultimo periodo di crisi del serbo, Becker si è detto convinto che Djokovic sia ancora il giocatore più competitivo e con maggior talento nel circuito ed è convinto che l’anno prossimo lo dimostrerà di nuovo. Certo, la delusione di aver perso il primato mondiale è tanta: «Nole soffre molto del fatto che ora non è più n. 1. Ma sono anche sicuro che nel 2017 riconquisterà il primato e ritornerà a dominare il circuito. Insomma, me lo auguro». Secondo Becker, Novak può imparare molto da questo ‘periodo no’: «Le ultime sconfitte gli hanno fatto molto male, ma credo che siano state utili per fargli capire di nuovo cosa significa perdere. Insomma, era da due anni e mezzo che non perdeva praticamente più. Ora deve darsi da fare e tornare subito al lavoro per allenarsi. Deve focalizzare le sue energie sulle qualità che in passato lo hanno reso quasi imbattibile».

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