BENVENUTO GRIGOR DIMITROV

Il padre coach di tennis gli diceva che il tennis è uno sport semplice per persone intelligenti. Dimitrov ci ha messo anni per sviluppare la sua personalità tennistica ma ora è arrivato il momento di smettere i panni dell’anti-Federer e diventare solo e finalmente Grigor

di Anna Lamarina

Ci avviciniamo alla finale di Wimbledon 2014. In campo ci saranno i soliti. Djokovic, già vincitore già nel 2011 e Roger Federer qui 8 volte campione.

Questo Wimbledon ha però fatto vedere e riflettere su personaggi nuovi. Fra le donne spicca il nome della finalista, Eugenie Bouchard che si è distinta per le sue doti tennistiche e di caparbietà oltre che per le più che ovvie doti fisiche.

Nel maschile ci siamo violentemente risvegliati col nome di Nick Kyrgios sulle labbra o fra i denti, il cui merito, o demerito, è stato quello di eliminare il n1 del mondo, Rafael Nadal, dal torneo più antico del mondo. Ma solo il tempo ci dirà se sarà veramente ciò che ha promesso. C’è un personaggio però che conosciamo già da parecchio, che ci ha fatto discutere sul suo tennis che, si dice, somigli -anche troppo- a quello dell’osannato Re di Wimbledon e del Tennis Roger Federer o anche perché è il fidanzato-bambino della bellissima Maria Sharapova. Il suo nome è Grigor. Dimitrov. E fra tutte queste chiacchere forse non ci eravamo accorti che il bulgaro aveva già dato prova di un talento notevole, a detta di Peter Lundgren, storico coach negli anni formativi sia di Federer che di Dimitrov, superiore persino a quello dello svizzero, oltre al ”fuoco che gli arde dentro e la voglia di vincere”.

Già nel 2008 infatti il bulgaro , classe 1991, vince gli juniores di Wimbledon e US Open mentre al famoso Orange Bowl u18  perse in finale dal lituano Berankis.

Nel 2009 inizia la collaborazione con Lundgren e a Rotterdam batte Berdych al suo esordio e perde poi con Nadal, n1 del mondo anche se portandosi a casa un set. Da giovane promessa juniores si trova ad affrontare il mondo dei Futures e dei Challengers (ne porta a casa comunque tre e tre) e capisce che “la realtà è ben diversa” nel mondo dei grandi. Capisce che per approdare al mondo dei big “devi giocare sempre bene e non solo una partita o due”

Ciononostante il bulgaro ha una fiducia assoluta nelle sue possibilità e afferma che vuole diventare il n1 del mondo (e secondo me già avere un programma paga- vedi Djoko)

Nel 2011 raggiunge la top 50 ma il rapporto con McNamara si rivela disastroso e rispedisce il giovane Dimitrov fuori dalla top 100.

Nel Marzo 2012 entra nel team di Mouratoglu, coach fra gli altri di Serena Williams e arriva in semi al Queens. Sconfigge a Miami un top 10, Thomas Berdich e chiude l’anno come n48 del mondo.

Nel 2013 comincia a raccogliere i frutti del suo lavoro. Il 5 gennaio raggiunge la prima finale a Brisbane superando Baghdatis ma soprattutto si fa notare per il suo grande tennis. Perde poi in finale da Murray. Si arrende a Rotterdam in semi a Juan Martin del Potro. Ad Aprile raggiunge i quarti a Montecarlo perdendo al terzo set contro il padrone di casa Rafa Nadal , ma a Madrid batte Djokovic sempre in 3 set.

Ma il 2014 sembra essere l’anno delle conferme. Vince il titolo ad Acapulco sconfiggendo Matosevich Bagdatis, Gulbis  Murray e Anderson in finale e a Bucarest sconfiggendo Lukas Rosol in finale. A Maggio, dopo la semifinale raggiunta a Roma è n12 del ranking atp e a giugno vince gli Aegon Championships di Londra

Di pochi gorni fa la sconfitta in semi a Wimbledon da Novak Djokovic non senza  infliggere sofferenza al serbo che conquista la finale in rimonta in 4 set, dopo aver estromesso il campione in carica, nonché padrone di casa, Andy Murray sul centrale in 3 set.

Il Bulgaro n 11 del mondo ha giocato in modo superbo dice la BBC SPORT. Wimbledon è stato il teatro in cui il bulgaro-finalmente solo- Dimitrov- e non più “sosia di” o “fidanzato di”- sembra essere finalmente emerso “e’ stata durissima”ha ammesso Djoko “lui era alla prima semifinale Slam ma ha giocato in un modo meraviglioso. Un anno fa non aveva questa continuità , ora è cresciuto e si merita palcoscenici del genere” E se lo dice un campione come Novak possiamo fidarci. Benvenuto Grigor!

Grisha per gli amici…

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