Berrettini al bivio: fuori dal Queen’s, ora Wimbledon è una corsa contro il tempo

Matteo Berrettini dà forfait al torneo del Queen’s: ancora problemi agli addominali. Il tennista romano ora punta tutto su Wimbledon, ma la corsa contro il tempo è aperta.
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La stagione sull’erba è iniziata, ma per Matteo Berrettini il countdown verso Wimbledon somiglia sempre più a una corsa ad ostacoli. Il tennista romano, già finalista sull’erba sacra di Church Road nel 2021, ha annunciato ufficialmente il suo forfait al torneo del Queen’s, rinunciando così a uno degli appuntamenti chiave per rifinire la preparazione in vista dei Championships.

Un nuovo stop che pesa

Berrettini non scende in campo da un mese, dopo essersi ritirato durante il match contro Casper Ruud agli Internazionali d’Italia, a causa dell’ennesimo problema agli addominali obliqui, una zona che da anni rappresenta il suo punto debole. La stessa lesione lo aveva costretto al ritiro anche a Madrid e, più recentemente, al forfait dal Roland Garros.

La conferma del suo ritiro dal Queen’s è arrivata nella stessa giornata in cui anche Lorenzo Musetti ha alzato bandiera bianca per una lesione all’adduttore della gamba sinistra, mentre Tommy Paul ha deciso di non difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Nel tabellone del prestigioso ATP 500 londinese, al posto dei tre forfait entrano Bublik, Carabelli e Brooksby, con Diallo pronto a subentrare in caso di ulteriori defezioni.

Ranking in discesa, Wimbledon a rischio

L’assenza dal Queen’s avrà un impatto diretto sulla classifica ATP di Berrettini. Attualmente numero 28 del mondo, il romano è destinato a perdere i punti della finale raggiunta l’anno scorso a Stoccarda, dove fu battuto da Jack Draper, scivolando presumibilmente alla 33ª posizione. Lunedì 16 giugno cadranno anche i 50 punti ottenuti ad Halle nel 2024, riducendo ulteriormente le sue possibilità di entrare tra le teste di serie a Wimbledon.

Non essere tra i primi 32 del seeding significa esporsi a sorteggi proibitivi già dai primi turni, come accaduto proprio nel 2024, quando Berrettini si trovò a fronteggiare Jannik Sinner al secondo turno in un incontro epico sul Centre Court.

Il ricordo dell’erba e la speranza di un ritorno

Il rapporto tra Berrettini e l’erba è di quelli speciali. Sul verde ha firmato alcuni dei capitoli più luminosi della sua carriera: il titolo al Queen’s nel 2021 e 2022, la finale a Wimbledon, le vittorie consecutive a Stoccarda. Anche nel 2024, dopo due mesi di inattività, era riuscito a tornare competitivo sull’erba tedesca, spingendosi fino all’atto conclusivo del torneo.

Le sue qualità tecniche – servizio esplosivo, dritto penetrante e grande gestione dei rimbalzi bassi – lo rendono ancora oggi uno dei migliori interpreti del tennis su erba. Ma perché questo talento possa esprimersi appieno, servono condizione fisica e ritmo partita, due fattori che il calendario sempre più compresso dell’erba rende difficili da ritrovare in pochi giorni.

A complicare ulteriormente il quadro è arrivata anche la separazione dal preparatore atletico Umberto Ferrara, segno di un periodo di transizione e di ricerca di nuovi equilibri per il 29enne romano.

Wimbledon nel mirino

Ora l’obiettivo è chiaro: rimettersi in sesto per il debutto a Wimbledon, previsto per il 30 giugno. Anche se senza un torneo di preparazione, Berrettini ha dimostrato in passato di saper rientrare e competere subito ad alti livelli. La speranza è quella di vederlo pronto per una nuova cavalcata, magari ancora una volta nelle vesti di mina vagante.

Per un giocatore con la sua esperienza e le sue caratteristiche, l’erba inglese resta terreno fertile. Ma questa volta il tempo stringe davvero. Tornare a brillare sull’erba di Londra non sarà facile, ma Matteo ha già dimostrato che, quando c’è, può fare la differenza. Lo sa lui, lo sappiamo noi.

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