Matteo Berrettini ha le idee chiare. Interrogato sul futuro dell’attività tennistica internazionale, il n. 8 del mondo esprime scetticismo in merito ad una possibile ripartenza dei tornei professionistici e si sofferma anche sulla predisposizione di un fondo per giocatori alle prese con difficoltà economiche.
Il giovane azzurro, ai microfoni dell’Ansa, mostra tutti i suoi dubbi sulla ripartenza del circuito e vede sempre più lontano il ritorno alla normalità in ambito sportivo: “Stagione 2020 conclusa? Io sono per giocare, ma la cosa fondamentale ora è fermare il virus e poi ripartire con il tennis normale. Non credo valga la pena fare ripartire i tornei, ma è la scienza che ce lo deve dire“.
Il romano classe ’96 parla poi dell’attuale tema relativo alla possibilità di supportare i tennisti che più hanno risentito dello stop forzato: “Con Djokovic ci siamo scritti, non è una cosa obbligatoria: io preferisco donare per aiutare situazioni più complesse, come la costruzione di un ospedale, una famiglia in difficoltà, piuttosto che un tennista, anche se ci sono tanti giocatori che hanno bisogno di aiuto e vanno in rosso. Il progetto è una cosa molto positiva per il nostro sport e dimostra che i giocatori tengono anche ai colleghi delle retrovie“.
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