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Boris Becker ammonisce Andy Murray: “E’ molto più dura se hai tutto da perdere”

La carriera di Boris Becker come coach di Novak Djokovic, a volte turbolenta, spesso di gran successo sembra ormai avviarsi alla fine. Sedendosi insieme a lui nella splendida cornice della Royal Albert Hall, si avverte un’ inequivocabile sensazione che stia per parlare come della fine di un capitolo, piuttosto che scriverne un altro insieme al suo pupillo. In un’intervista incentrata soprattutto sull’ormai acclarata crisi, per i suoi standard, ad un certo punto l’ex campione di Wimbledon parla al passato riferendosi ai momenti passati insieme. Mentre cerca le parole giuste, alla fine ammette chiaramente che, ormai due settimane più tardi, è assolutamente sconcertato dalla prestazione di Nole nella finale delle ATP World Tour Finals, persa nettamente contro il nuovo numero 1 del mondo Andy Murray. Boris offre anche un parere schietto sullo scozzese, affermando che sarà in grado di cavalcare l’onda positiva nei primi mesi della prossima stagione, ma in seguito comincerà a trovare il tutto molto più difficile, pesante e duro.

“NON POSSO DIRVI NULLA” – All’inevitabile domanda su quale sarà il suo futuro sulla panchina del serbo, ultimamente affollata, Becker resta vago, non dando di fatto una risposta: “Ci stiamo pensando, ma non posso dirti nulla di più. Non potrei risponderti né sì né no”. “Bum Bum”, com’è soprannominato, si è aggiunto al team del campione di Belgrado nel Dicembre del 2013, una mossa che, all’epoca, provocò non pochi dubbi negli addetti ai lavori. Tirando le somme, però, Novak ha ottenuto in tre anni ben sei titoli dello Slam, tra cui quattro consecutivi a cavallo tra il 2015 e il 2016, incluso il tanto agognato Roland Garros. “Mi sono davvero goduto questo periodo con lui, mi trovavo nel mio elemento, e continuerò a farlo anche in futuro. Non ho alcun rimpianto, è stata una corsa incredibile”, afferma il tedesco.

“ALLE FINALS PESSIMA FINALE” – Se però la collaborazione sta per finire, come suggerirebbe l’uso del passato, lo farà con cattive sensazioni: la sconfitta in due set che ha clamorosamente garantito ad Andy Murray di concludere al primo posto del ranking la stagione è stato chiaramente uno choc. “Credo che Novak nella semifinale contro Nishikori abbia giocato proprio come nei primi sei mesi dell’anno, è quello il suo livello quando tutto va per il verso giusto. Non potevo credere a quanto stesse giocando male in finale. Quello è stato probabilmente il match giocato peggio da Nole sotto la mia guida, e due settimane più tardi ancora non capisco cosa sia successo”.

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Giacomo Marchetti

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