Una vittoria attesa da tempo

Casper Ruud ha finalmente spezzato l’incantesimo. Alla Caja Magica di Madrid, il tennista norvegese ha alzato al cielo il suo primo trofeo Masters 1000, superando in finale il britannico Jack Draper con il punteggio di 7-5 3-6 6-4. Un trionfo che sa di liberazione per il 26enne di Oslo, reduce da diverse delusioni nelle finali dei grandi tornei e che, dopo anni di lotta sulla terra battuta, può ora vantare anche un successo in uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito.

“Era da ragazzo che sognavo una vittoria così. Jack è fortissimo, e sapevo che solo giocando il mio miglior tennis avrei avuto una possibilità”, ha dichiarato a caldo Ruud, visibilmente emozionato. Con questa vittoria, il norvegese rientra in Top 10 salendo al numero 7 del ranking mondiale, e rilancia con forza la sua candidatura tra i favoriti per gli imminenti tornei di Roma e Roland Garros.

Draper parte forte, ma Ruud non cede

Il match è stato un’autentica battaglia, fisica e mentale, tra due giocatori in grande forma. Draper, reduce da un percorso impeccabile nel torneo – nessun set perso fino alla finale – sembrava pronto per aggiungere un secondo Masters 1000 alla sua bacheca, dopo Indian Wells. Le condizioni in altura di Madrid sembravano esaltare il suo tennis potente e aggressivo, e in avvio di partita l’inglese ha dominato lo scambio, spingendo Ruud dietro la linea di fondo e imponendo un ritmo alto, spesso chiudendo con il suo temibile dritto mancino lungolinea.

Ruud ha però saputo attendere il momento giusto, sfruttando un passaggio a vuoto dell’avversario nel decimo game: Draper, servendo per il set sul 5-4, ha perso lucidità, consentendo al norvegese di infilare quattro game consecutivi e portare a casa il primo parziale.

Reazione Draper, poi l’allungo decisivo

La reazione del britannico è arrivata puntuale nel secondo set. Draper ha ripreso in mano il comando del gioco, mostrando la versione più brillante del suo repertorio e approfittando di un calo momentaneo del norvegese. Sul 3-3 ha piazzato l’allungo decisivo, strappando il servizio a Ruud e chiudendo il parziale per 6-3.

Nel terzo e decisivo set, il match ha toccato il suo apice. Draper ha mostrato i primi segni di cedimento fisico, complice anche un game durissimo in apertura – ben 18 punti giocati – in cui ha dovuto annullare più palle break. Ruud, da specialista della terra, ha saputo sfruttare il momento: ha alzato il livello del suo gioco, martellando il rovescio dell’avversario con rotazioni cariche e una costanza mentale impressionante. Dopo aver conquistato il break nel quinto game, il norvegese ha concesso appena tre punti nei suoi turni di servizio fino alla fine del match.

“Ho sempre creduto di poter tornare a questi livelli. Vincere qui, contro un giocatore come Jack, è qualcosa che non dimenticherò mai”, ha detto Ruud, lasciandosi andare a un urlo liberatorio che ha scaldato il pubblico dello Stadio Manolo Santana.

Una settimana da ricordare

Il trionfo di Madrid non è stato solo una questione di classifica. Ruud ha messo in fila una serie di prestazioni eccellenti, eliminando ben tre Top 10 nel corso del torneo. Un cammino che ne certifica il ritorno tra i grandi, soprattutto in vista dei tornei su terra che ora entrano nel vivo.

Dal canto suo, Draper esce sconfitto ma rafforzato. Il britannico, numero 6 del mondo, ha mostrato evidenti progressi anche sulla terra battuta e, con maggiore tenuta fisica, potrà essere un serio contendente nei prossimi mesi. L’allenamento con Jannik Sinner a Monte-Carlo ha dato i suoi frutti, e i segnali sono tutti positivi per il prosieguo della stagione.

Con il ritorno al successo e una posizione consolidata in classifica, Ruud guarda ora a Roma e Parigi con rinnovata fiducia. Dopo due finali consecutive al Roland Garros, il norvegese ha un solo obiettivo: alzare il trofeo anche sulla terra di Philippe Chatrier.