Christian Garín, una nuova speranza per il tennis cileno

Mentre Nicolás Jarry che fatica a decollare, il tennis cileno sembra aver trovato un nuovo giocatore su cui puntare. Christian Garin porta a casa il suo primo titolo ATP ed entra per la prima volta in top 50.

Circa tre anni fa un giovane tennista cileno, Christian Garín, entrava a far parte dell’Accademia di Rafael Nadal sotto la speciale supervisione di zio Toni. Le aspettative su di lui sono sempre state molto alte, sia da parte del team Nadal che da parte degli ex tennisti cileni come Nicolas Massu e Marcelo Rios.
Nessuno ha mai avuto dubbi sulle sue capacità e sul valore dei suoi colpi, ma è sempre mancata la maturità necessaria per sfondare nel mondo dei grandi.
Dopo alcuni anni di duro lavoro, i risultati iniziano ad arrivare, soprattutto sulla terra rossa.

I RECENTI MIGLIORAMENTI – Due finali nel giro di appena sei settimane, la prima persa a San Paolo contro il più esperto Guido Pella, e la seconda vinta proprio ieri a Houston contro Casper Ruud.
È interessante notare che, nonostante i due tornei di San Paolo e Houston non siano frequentati dai top player, in entrambe le occasioni Garín ha superato dei giocatori di buon livello come Munar, Mayer, Cuevas, Chardy e Querrey, spesso in match lottatissimi.
Sia in Brasile che in Texas, il cileno è approdato ai quarti di finale chiudendo l’incontro al tie-break del terzo set, mostrando non solo ottime doti tecniche ma anche una buona resistenza mentale contro giocatori con più esperienza come Chardy e Munar.

GLI IDOLI TENNISTICI – Come ogni giovane in rampa di lancio, anche Garín è cresciuto guardando in televisione vari giocatori che ha ammirato. Tra i suoi idoli cita Marat Safin, pur non avendo rotto lo stesso numero di racchette del russo, Carlos Moya e Guillermo Coria, due grandi della terra battuta.

Christian Garin
Christian Garin

È proprio la terra la sua superficie preferita, che gli ha regalato ben tre trionfi consecutivi a livello Challenger a fine 2018. Diversa invece la situazione sul cemento. Dopo alcuni buoni risultati a inizio 2018, sempre nel circuito Challenger, Garín ha praticamente smesso di giocare sul veloce. Solo un match giocato sul cemento marzo 2018 a gennaio 2019, nelle qualificazioni degli US Open sconfitto da Evan King.
Risultati molto deludenti quest’anno sia in Australia che a Miami, a conferma che i miglioramenti da fare su questa superficie sono ancora tanti.

Difficile pensare che Garín possa raggiungere gli stessi risultati degli ex campioni cileni come Massu o Rios, ma non mancano i presupposti per un’ottima carriera. In attesa di vedere cosa riuscirà a fare Nicolas Jarry, molto deludente nell’ultimo periodo, il Cile non può che affidarsi a Christian Garín.

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