Circus Preview: Dèjà vu parigino per Djokovic e Wawrinka, Murray ad un passo dalla prima finale a Bercy

ATP MASTER 1000 PARIGI

I delinquenziali mutandoni bianco-rossi di Wawrinka, le copiose lacrime di Nole durante la consegna dell’immancabile vassoio di consolazione, la valanga di rovesci detonanti ad opera dello spiritato Stan: solo tre tra le molteplici istantanee dell’ultima sfida parigina tra Waw e Djokovic.

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L’esito di quell’incancellabile finale del Roland Garros sembrava poter proiettare lo svizzero verso la definitiva domiciliazione tra i big four, al posto del tramontante Nadal, mentre per Nole l’ennesimo calvario in terra francese sembrava preludere ad un ineluttabile crollo nervoso. A distanza di un semestre, invece, ci ritroviamo con un Djokovic sempre più egemone del circuito e con un Wawrinka in perpetua bigamia tennistica, tra belligeranza e remissività. Novak, come da consolidata abitudine, giunge alle fasi finali del torneo senza strabiliare, votandosi al mero pragmatismo, evitando qualsiasi concessione allo spettacolo. Nelle sfide con Bellucci, Simon e Berdych, Nole ha esibito un’intermittente vigoria agonistica, concedendosi più di una distrazione, specie al servizio. Ciononostante, il belgradese ha raggiunto la semifinale anche nell’ultimo Master 1000 della stagione.

Stan Wawrinka è reduce da un palpitante after-hours contro Rafa Nadal, risoltosi in favore dello svizzero dopo due tie-break. L’impegno del campione in carica del Roland Garros è terminato oltre l’una di notte, il che costituisce un handicap oggettivo per l’elvetico, i cui tempi di recupero dopo la tiratissima semifinale vengono ridotti all’osso.

L’unica parziale fonte di consolazione per Stan the Man è rintracciabile nell’ordine di gioco, dato che la sua semifinale sarà la seconda ad andare in scena, preceduta dalla sfida tra Murray e Ferrer.

Lo scozzese, giunto a Parigi in piena preparazione Davis, dati i ripetuti allenamenti effettuati su terra rossa in vista dell’impegno sul rosso di Gent, si è agevolato dell’estrema lentezza del cemento parigino. Quello che sembrava poter essere un impegno interlocutorio, quindi, alla fine ha regalato insperate soddisfazioni al britannico, mai oltre i quarti nel 1000 parigino prima di questa edizione. Andy ha raggiunto il penultimo atto del Master di Bercy infiggendo solenni scudisciate prima a Coric e poi a Goffin, salvo poi complicarsi la vita contro Richard Gasquet, in uno dei match più godibili della settimana.

David Ferrer è uscito incolume dall’ingegnoso tentativo di autosabotaggio effettuato nel corso del quarto di finale contro John Isner. Il valenciano, dopo aver dominato la contesa fino al 6-3 5-3, si è fatto annullare due match point sul 40-15, prima di cedere il secondo parziale al tie-break. Per fortuna di Ferru, il perticone statunitense era troppo provato dalla prosciugante vittoria ottenuta contro Roger Federer per poter opporre ulteriore resistenza, sfaldandosi rapidamente nel corso del terzo set. L’attuale versione del generoso combattente spagnolo non sembra in grado di ostacolare la corsa alla finale del numero 3 del mondo.

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