Cosa aspettarci da questa stagione su erba?

[tps_title]8) Karen Khachanov[/tps_title]

Karen Khachanov

Nonostante la nona posizione in classifica e i recenti quarti di finale raggiunti a Parigi, rimangono tantissimi dubbi su Karen Khachanov. Lo scorso anno il russo non era testa di serie ma il sorteggio è comunque stato benevolo nei suoi confronti, almeno fino agli ottavi di finale: Ferrer, Baghdatis e Tiafoe prima di cedere in tre set a Novak Djokovic.
Quest’anno Karen sarà sicuramente tra le prime 10 teste di serie, ma lo stato di forma potrebbe non essere quello di dodici mesi fa.
In questo 2019 Khachanov ha più volte deluso le aspettative e perso match sulla carta abbordabili, tant’è che anche ranking e Race to Londra non corrispondono, 9 contro 27.
Questi tornei pre-slam ci aiuteranno a capire meglio la condizione del russo su erba.

[tps_title]7) Dominic Thiem[/tps_title]

Inizia la parte di stagione più difficile per Dominic Thiem, che dopo le grandissime soddisfazioni ottenute su terra battuta deve a tutti i costi adattarsi all’erba, la superficie meno congeniale al suo gioco.
Il top spin estremo dei suoi colpi, così come la posizione eccessivamente arretrata da fondo campo, sono delle tattiche meno efficaci su erba e sono proprio queste scelte ad aver condannato l’austriaco a delle uscite premature inaspettate.
I miglioramenti sul cemento sono innegabili, ce lo conferma anche il successo a Indian Wells, adesso è arrivato il turno di fare quel passo in avanti anche sull’erba. Possiamo aspettarci una svolta a partire da quest’anno?
Forse no, anche a causa del poco tempo a disposizione per il passaggio da terra a erba, per cui le aspettative su Thiem non possono essere troppo alte.

[tps_title]6) Sascha Zverev[/tps_title]

Chi invece ha le armi per far bene anche sull’erba è Sascha Zverev, e ce lo ha dimostrato negli anni passati nonostante la giovane età. Il problema, di evidente natura psicologica, arriva nel momento degli slam, il suo vero tallone d’Achille. Con estrema fatica, Zverev raggiunse il terzo turno a Wimbledon lo scorso anno, eliminato a sorpresa da Ernests Gulbis.
Al Roland Garros Zverev ha raggiunto per il secondo anno di fila i quarti di finale e ha dichiarato di essersi sentito meno sotto pressione grazie agli ottimi risultati di Stefanos Tsitsipas, che hanno spostato l’attenzione mediatica più sul greco e meno sul tedesco. Cosa accadrà a Wimbledon?
Impossibile prevederlo, ciò che è certo è che il seeding sarà dalla sua parte e molto probabilmente anche il sorteggio. Tutto il resto dipenderà esclusivamente dalla sua capacità di restare concentrato per l’intera durata dei match, inevitabilmente più lunghi negli slam. Più volte Sascha si porta avanti di due set a zero prima di crollare mentalmente e riprendersi solamente in extremis. Chiudere velocemente i match dei primi turni sarà fondamentale, ma riuscirà a mettere tutto in pratica?

[tps_title]5) Milos Raonic[/tps_title]

È da più di un anno che gli infortuni obbligano Milos Raonic a prendersi delle pause prolungate dal circuito, con un conseguente crollo in classifica. Attualmente numero 18 nel ranking, Raonic è tornato in campo questa settimana a Stoccarda dopo uno stop di più di due mesi. Le condizioni non sono ancora le migliori, ma match dopo match potrebbe arrivare in discreto stato di forma a Wimbledon, torneo dove ha già raggiunto la finale nel 2016.
Con il suo gioco aggressivo e il suo servizio devastante, Milos potrebbe essere una delle mine vaganti in questa stagione su erba.

[tps_title]4) Benoit Paire[/tps_title]

Benoit Paire in campo contro la Spagna

5) Nelle ultime settimane abbiamo finalmente un nuovo Benoit Paire in campo, concentrato solo sul tennis e meno frustrato in campo. Dopo quasi quattro anni di digiuno ha vinto ben due tornei ATP 250 e ha raggiunto gli ottavi al Roland Garros, perdendo solamente al quinto set da Kei Nishikori.
Con il suo ottimo servizio e le sue qualità a rete, Paire può raggiungere grandi risultati anche sull’erba, dove l’anno scorso si trovò ad un passo dalla vittoria su Roger Federer. Attenzione a Benoit!

[tps_title]3) Stefanos Tsitsipas[/tps_title]

Il livello sale sempre di più e ci avviciniamo ai possibili contendenti per il trofeo di Wimbledon. Stefanos Tsitsipas, dietro ai mostri sacri come Federer, Djokovic e Nadal, può essere considerato come uno dei principali favoriti del torneo. Dopo la semifinale a Melbourne, il greco si è fermato agli ottavi a Parigi dopo un estenuante match contro un ottimo Stan Wawrinka. Già lo scorso anno aveva fatto vedere tutte le sue grandi capacità su erba, raggiungendo il quarto turno da testa di serie numero 31.
In un solo anno il balzo in avanti in classifica è notevole, dalla top 30 ad un passo dalla top 5. La pressione su Stefanos sarà alta, ma ha dimostrato di saper giocare bene anche in queste condizioni.
Dopo la vittoria di Tsitsipas su Federer agli Australian Open si parlò, forse prematuramente, di un passaggio di consegne: che non possa accadere davvero a Wimbledon?

[tps_title]2) Rafael Nadal[/tps_title]

Nadal RG2019

3) Il dodici volte campione del Roland Garros approderà a Wimbledon, come quasi ogni anno, senza disputare eventi ufficiali prima dello slam. Sono passati otto anni dall’ultima vittoria di Rafael Nadal a Londra: da allora tante cose sono cambiate, il gioco di Nadal si è evoluto e i miglioramenti sull’erba sono notevoli. Tuttavia negli ultimi anni i risultati non sono arrivati, tra sconfitte inaspettate, infortuni o match persi contro altri grandi campioni.
Lo scorso anno raggiunse un ottimo risultato, perdendo solamente in finale da un Djokovic in stato di grazia per 8-10 al quinto set. Anche quest’anno Nadal sarà tra i principali favoriti, ma potrebbe trovare la dura resistenza di Federer e Djokovic.

[tps_title]1) Roger Federer e Novak Djokovic[/tps_title]

I due favoriti per il torneo non possono che essere Roger Federer e Novak Djokovic. Dopo un inizio di stagione poco convincente, Federer è riuscito a riprendersi con la vittoria a Miami e la semifinale a Parigi, dove non giocava ormai da anni. Stagione di alti e bassi invece per Novak Djokovic, che dopo la vittoria agli Australian Open ha faticato prima di ritrovarsi in parte sulla terra rossa.
Da ciò che abbiamo potuto osservare in queste settimane, Novak alterna dei forti cali di rendimento a dei picchi che lo rendono ingiocabile. In questo modo, però, manca di continuità e rischia di non faticare più del dovuto nel corso delle due settimane dello slam.
Diversa invece la situazione per Federer, che nonostante la buona condizione fisica ha peccato di lucidità e cattiveria tennistica nei momenti più importanti. Quasi tutte le sconfitte subite quest’anno hanno come denominatore comune i tie-break o i set persi per 5-7.
Paradossalmente, l’elvetico si è trovato meglio al Roland Garros, dove ha perso un solo set prima della semifinale, dove ha ceduto al Re della terra rossa.
Il nome del futuro vincitore di Wimbledon potrebbe essere, per l’ennesima volta, uno tra i due appena citati. Una vittoria di Federer potrebbe sorprendere per vari fattori, come per esempio l’età, ma non dal punto di vista tecnico.
Una vittoria di Djokovic, invece, non sorprenderebbe affatto: tra infortuni e crisi personali, Novak ci ha abituato a delle vittorie inattese nei momenti più complicati. Non ci resta che attendere per dare la parola al campo.

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