Daniil Medvedev: “Non ho mai avuto idoli, volevo sempre essere me stesso”

Medvedev, nonostante la giovane età ha già raggiunto una finale Slam – che di questi tempi, con i Big 3 ancora in circolazione, non è cosa da poco – agli US Open dello scorso anno. In particolare il russo ha raggiunto il 4 posto nel ranking ATP la scorsa estate, grazie a delle performance spaventose: dopo Wimbledon ha inanellato 6 finali consecutive a Washington, Montreal, Cincinnati, US Open, San Pietroburgo e Shanghai, per un totale di un 250, un 500, tre Masters 1000 e uno Slam. Di queste 6 ne ha vinte 3, uscendo sconfitto a Washington da Kyrgios e a Montreal e New York da Nadal. Grazie a queste prestazioni, in molti si aspettavano da lui un inizio di 2020 altrettanto sfavillante, tanto che alcuni lo candidavano alla vittoria degli Australian Open. Ma come tutti sappiamo, confermarsi ad alti livelli non è facile: Medvedev ha perso con Djokovic in semifinale all’ATP Cup giocando un ottima partita, ma poi è uscito agli ottavi agli AO con Wawrinka, al primo turno a Rotterdam con Pospisil e ai quarti a Marsiglia con Simon.

Daniil Medvedev

Ecco una parte dell’intervista che ha rilasciato in uno spot pubblicitario di uno dei suoi sponsor:

Il tuo idolo da bambino?

“Non ho mai avuto idoli perché volevo sempre essere me stesso, ma guardavo sempre Davydenko, Safin e Youzhny, i migliori tennisti russi dell’epoca”.

Analizzi i tuoi rivali?

“Nella top 100 ci conosciamo tutti molto bene, ma ogni partita è a sé e devi analizzarla per poter ferire tutti i tuoi avversari”.

Mostri spesso le tue emozioni sul campo.

“Sì è vero mostro le mie emozioni sul campo, ma non quando vinco. Questo mi piace quindi non penso lo cambierò”.

Adesso lo attendono i due Masters americani e a seguire la stagione sulla terra, dove potrà riscattarsi. Con il forfait di Federer infatti partirà quasi sicuramente tra le prime 4 teste di serie fino a Parigi: avrà così molte chance di raggiungere agevolmente le semifinali in quasi tutti i tornei, dove poi però dovrà comunque vedersela con Nadal, Djokovic e Thiem. Se sul cemento se la gioca alla pari con tutti e tre, anche se a dire il vero con Nadal ha sempre perso, sul rosso avrà qualche problema in più. Infatti per Daniil la terra è la superficie più ostica e prima del 2019, dove ha ottenuto una semifinale a Montecarlo e una finale a Barcellona, ci aveva vinto solamente un match nel circuito maggiore.

Solo il tempo potrà dirci se davvero diventerà un campione o il finale della scorsa stagione è stato solo un exploit.

Thomas Scarinzi

Redazione Tennis Circus

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