Darderi sfiora l’impresa a Halle, ma Tsitsipas la spunta al fotofinish

Luciano Darderi sfiora l’impresa contro Stefanos Tsitsipas all’ATP di Halle: match spettacolare deciso al tie-break finale. Il greco vince, ma l’italiano conquista applausi e fiducia.
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Duello ad alta intensità sull’erba tedesca

Luciano Darderi esce a testa altissima dal campo centrale di Halle, dove ha messo alle corde Stefanos Tsitsipas in un primo turno da brividi all’ATP 500 tedesco. Il greco, ora guidato da Goran Ivanisevic, si impone con il punteggio di 6-4 3-6 7-6(5) al termine di oltre due ore di battaglia serrata, in un match che ha visto l’italo-argentino giocare il miglior tennis della sua giovane carriera su erba. Nonostante la sconfitta, Darderi ha dimostrato di potersi ormai considerare competitivo anche su questa superficie, lasciando intravedere margini di crescita importanti.

Tsitsipas parte forte, ma il match si accende nel secondo set

Il primo set è stato deciso da un break nel quinto game, costruito con pazienza da Tsitsipas grazie a una serie di colpi ben distribuiti e un utilizzo intelligente dello slice di rovescio. L’ateniese, che ha vinto il 94% dei punti con la prima palla nel set iniziale, ha mostrato una buona reattività nei pressi della rete, confermando alcune delle indicazioni del suo nuovo coach. Ma nonostante l’autorità con cui ha chiuso il parziale, Darderi è rimasto in scia, salvando due pericolose palle break e lottando su ogni punto.

Nel secondo set, l’inerzia cambia volto. Darderi entra in campo con un atteggiamento ancora più aggressivo e ottiene subito il break con un dritto inside-in che lascia fermo l’ex numero 3 del mondo. L’italiano, con un tennis essenziale ma ficcante, vola rapidamente sul 3-0, spingendo con costanza soprattutto sul lato debole di Tsitsipas, il rovescio. Con un rendimento eccezionale alla battuta (74% di prime in campo e l’88% dei punti vinti), Darderi pareggia i conti chiudendo il set 6-3.

Terzo set da thriller: occasioni mancate e un tie-break fatale

Nel set decisivo si gioca tutto sul filo dei nervi. Darderi parte forte e si procura ben cinque palle break nei turni iniziali, ma Tsitsipas, pur apparendo meno brillante e condizionato da fastidi alla schiena, si salva con lucidità. È qui che il match gira: l’italiano spreca l’occasione per mettere la testa avanti, e da lì in poi la partita si stabilizza, con entrambi i giocatori solidi al servizio e attenti a non concedere spiragli.

Il greco chiede un medical time-out sul 4-3 per un trattamento alla zona lombare, ma non cede di un centimetro. Darderi continua a spingere, anche quando la pressione aumenta, e regala al pubblico un passante millimetrico da fondo campo che strappa applausi. Sul 6-6 si va inevitabilmente al tie-break.

Qui, Tsitsipas parte meglio, grazie a un minibreak e a un pizzico di fortuna su un colpo steccato che si trasforma in vincente. Il 6-2 sembra già una sentenza, ma Darderi non molla: annulla tre match point con coraggio e qualità, tra cui uno con un drop shot impeccabile. Sul quarto, però, il servizio del greco chiude i conti.

Un’occasione mancata, ma tanti segnali positivi

Il dato più clamoroso? Darderi ha vinto nove punti in più rispetto all’avversario, segno evidente di una prestazione superiore nella costruzione degli scambi. Ma nel tennis, come è noto, i punti pesano in modo diverso. E in questo, l’esperienza di Tsitsipas ha fatto la differenza.

Darderi esce dal torneo con due sconfitte su erba in altrettanti tornei, ma con la consapevolezza di essere ormai vicino a un exploit. Con il suo gioco potente, il dritto martellante e un atteggiamento sempre positivo in campo, la vittoria sembra solo questione di tempo. Servirà maggiore precisione in risposta, soprattutto nei momenti chiave, ma la strada imboccata è quella giusta.

Per Tsitsipas, invece, una vittoria importante più che convincente: il suo rovescio continua a essere un punto debole, e le novità introdotte da Ivanisevic sono ancora in rodaggio. Ma la solidità mentale nei momenti cruciali è tornata, e sull’erba, dove l’equilibrio è labile, potrebbe fare la differenza.

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