David Ferrer, 34 anni il prossimo 2 aprile, è uno dei tennisti più continui ad altissimo livello nel circuito Atp. Il tennista valenciano, che ieri ha sconfitto il giovane astro nascente Taylor Fritz in due set al secondo turno del Master 1000 di Miami (al terzo turno sfiderà il francese Pouille), è infatti top-ten senza interruzioni da ben cinque anni e mezzo, e cioè dall’11 ottobre 2010.
Una regolarità e una costanza esemplare, la sua, che dimostra che il duro lavoro e la fatica pagano anche se non si dispone di eccezionali talenti particolari. David però, in questo momento n. 8 al mondo, dovrà dare il meglio di sé qui a Miami e nei prossimi tornei se vorrà rimanere tra i primi 10, o altrimenti potrebbe rischiare di uscirne molto presto, anche dopo la stagione sulla terra.
David ha incominciato bene l’anno agli Australian Open, dove si è spinto fino ai quarti di finale prima di cedere contro Andy Murray. Lo spagnolo ha però perso in semifinale a Rio de Janeiro e poi al secondo turno ad Acapulco (in entrambi i tornei era campione uscente – nel 2015 ha conquistato per cinque titoli) per poi inciampare a Doha contro Illya Marchenko. A causa di un fastidio agli adduttori e per la stanchezza ha deciso di saltare Indian Wells, per preparare meglio il torneo di Miami, dove l’anno scorso aveva raggiunto i quarti di finale e dove quindi difende 180 punti.
“Ferru” ora è costretto a fare buoni risultati per non venire scavalcato da chi gli sta appena dietro: al momento è avanti di soli 375 punti rispetto a Jo-Wilfried Tsonga, n. 9, che l’anno scorso si era fermato al terzo turno qui, battuto da Gaël Monfils. Dietro di lui, Richard Gasquet (10) e Marin Cilic (11), che l’anno scorso non aveva giocato, suo possibile avversario agli ottavi.
Difficilmente Richard Gasquet e Marin Cilic supereranno Ferrer dopo Miami (il divario attuale è di circa 500 punti), ma potrebbero farlo nei prossimi tornei sulla terra, dove lo spagnolo ha un sacco di punti da difendere: tre quarti di finale (Monte-Carlo, Madrid, Roland-Garros) e due semifinali (Barcellona e Roma).
Visto il deludente rendimento in questo inizio stagione, sarebbe quantomeno sorprendente se David riuscisse ad eguagliare, o addirittura superare, simili risultati. Se non vi riuscisse, potrebbe venire scavalcato presto da Tsonga, Gasquet e Cilic, ma anche dai più giovani Milos Raonic, Dominic Thiem e David Goffin (rispettivamente n. 12, 13 e 14).
Malgrado l’età che avanza e i giovani avversari sempre più desiderosi di imporsi nel circuito, se c’è una cosa che abbiamo imparato è che David non si arrende mai e non permetterà tanto facilmente agli altri il ruolo che per anni è stato il suo, e cioè il primo dei “normali”.
Fonte: TennisActu